Movie Flash: Jeffrey Katzemberg ci parla della nuova tecnologia in 3 dimensioni e presenta "Mostri contro Alieni".
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Jeffrey Katzemberg: "Sono felice di essere qui, oggi, a parlare di una cosa che mi entusiasma tantissimo. Siamo di fronte a una nuova rivoluzione nel Cinema. Dopo l'arrivo del sonoro, dopo l'arrivo del colore, e a distanza di più di 70 anni da queste grandi innovazioni, possiamo affermare di essere alle soglie della tecnologia 3D, che darà a tutti la possibilità di far parte, letteralmente, dei film.
Sia chiaro, non sto parlando di quegli occhialetti di cartone rossi e blue che ci rendevano tutti un po' ridicoli… sto parlando di qualcosa di completamente diverso. Gli occhiali che indosseremo adesso sono figli di una tecnologia avanzata che non creano alcun fastidio, e che non si sentono addosso.
Prima avevamo diversi tipi di proiettore e questo influenzava la resa del film, prima ancora della resa del primitivo 3D. Ora la parola chiave è digitale e possiamo contare su un unico proiettore che garantisce immagini eccezionalmente chiare.
La tecnologia digitale ci ha permesso di essere affianco di Spider-Man e King Kong, e negli ultimi anni abbiamo fatto passi da gigante anche nel suono. Proprio sotto questo punto di vista ritengo che attualmente il 2D equivale al vinile per i dischi. Ecco perché il 3D darà nuova linfa vitale al cinema e nuovo entusiasmo agli spettatori.
Tutti, tutti, i nostri futuri film saranno realizzati con questa nuova tecnologia che si chiamerà "INTRU-3D". Normalmente si faceva il 3D in post-produzione, aggiungendo delle scene a dei film concepiti in 2 dimensioni. Oggi abbiamo la possibilità di concepire un film totalmente in 3D. Potremmo utilizzare questa nuova prospettiva per dare nuove funzioni a tecniche di regia come la panoramica, ad esempio, o la soggettiva. Saremo dentro il film.
Grandi registi come Peter Jackson, Steven Spielberg, George Lucas o James Cameron stanno preparando film concepiti con questa nuova tecnologia. Questo alimenterà la tendenza e in breve, ne sono certo, tutti i cineasti del mondo useranno il 3D.
Il 3D è la rivoluzione di questo secolo, "Mostri contro Alieni" è solo l'inizio."
Alla fine di questo lungo monologo iniziale, Jeffrey Katzemberg, portavoce della Pixar, nonché uno delle più importanti figure nel mondo dell'animazione digitale, lancia tre spezzoni, o sequenze, tratte dal prossimo film, in uscita a maggio, dal titolo "Mostri contro Alieni". Gli spettatori in sala, per lo più giornalisti, ma anche qualche studente di liceo, si infilano gli occhiali in dotazione all'entrata e si gustano lo spettacolo.
- Prima scena: Un bizzarro ed eccentrico presidente degli Stati Uniti incontra, in una cerimonia che richiama il celebre "Incontri ravvicinati del terzo tipo", il gigantesco alieno: un mastodontico uovo con un solo occhio.
Si sorride. Resa del 3D davvero efficace, con la salita della scalinata del presidente a dir poco vertiginosa (immaginate di vedere dall'alto la lunghissima scala che si stacca dallo schermo, mentre il personaggio sale stancamente). L'occhio del ciclopico alieno sembra venirti incontro. Intorno ai due protagonisti della scena, militari ed elicotteri che si staccano letteralmente dallo schermo dando la momentanea illusione di camminare e muoversi davanti a te, qualche posto più avanti. Incredibile.
- Seconda scena: I protagonisti della storia, una donna gigante, una specie di slime, un medico cavalletta, un grande insetto e un anfibio non identificato, doppiati da attori del calibro di Hugh Laurie, Reese Witherspoon e Seth Rogen, stringono amicizia all'interno di uno spazioso hangar.
Carina e nulla più la sceneggiatura, e si ha la sensazione che i protagonisti di "Monsters & Co." fossero più simpatici ed incisivi. Comunque, anche questa volta la resa del 3D è buona. Meno entusiasmante che nella prima scena, anche a causa della location poco felice: un hangar metallico chiuso e piuttosto claustrofobico.
- Terza scena: Primo combattimento tra l'alieno a forma di uovo e il gruppo di mostri. Una avvincente scena d'azione. La città ti viene incontro, e quando il ponte in cui si confrontano i vari mostri e alieni comincia a cedere, le automobili cominciano a cadere fuori dallo schermo e le esplosioni ti mandano contro detriti e sassi. Davvero una bella scena ad effetto.
L'innovazione in 3D non è una novità, malgrado l'entusiasmo spasmodico con cui Jeffrey Katzemberg ha presentato l'intero progetto. Inutile negarlo. Però è altresì inutile negare quanto questa volta il passo in avanti sia innegabile rispetto agli esperimenti piuttosto maldestri come quelli visti negli anni Sessanta, o le pellicole di genere che proponevano brevi sequenze e nulla più.
L'era digitale e la nuova tecnologia rende in modo incredibile l'effetto 3D, e non ci riferiamo solo agli effetti "facili" come le già inflazionate esplosioni. Quello che davvero affascina lo spettatore e vedere elicotteri volteggiare fuori dallo schermo; veder passare in primo piano, ma proprio davanti a te, personaggi secondari mentre due protagonisti parlano sullo sfondo; oppure, con l'aiuto di una soggettiva, ritrovarsi a fronteggiare un mostro che fa uscire sputacchi alieni dalla bocca.
Inutile però nascondere anche lo scetticismo, in questo caso motivato da due fattori. Il primo è che a conti fatti, ci troviamo di fronte i "soliti" occhialetti che (ma questo vuole essere un giudizio personale e nulla più) creano una antipatica sensazione di non naturalità nella visione dello spettacolo oltre che stancare la vista, e per me che già porto i miei di occhiali non è cosa da sottovalutare. La seconda, ma sia chiara nello scritto la natura provocatoria dell'affermazione, è che tutto questo bisogno da parte di case di produzione come Pixar e Disney, o più in generale del Cinema, di imporre su tutti il 3D, forse, non si sentiva. Viene in mente piuttosto che questa volta, a differenza di tutti gli altri esperimenti fatti col 3D, una grande casa di produzione ha il potere di imporre il proprio volere al mondo cinematografico, e ci sta provando con ogni mezzo. E comunque, andando oltre anche queste congetture da "ipotesi di complotto", permangono problemi come l'aumento del biglietto (di circa 5 euro); la resa dell'effetto 3D che comunque dipende sempre dalla giusta distanza da cui si vede il film e dalla giusta illuminazione della sala; e la scomodità (fatemelo dire ancora) di indossare un paio di occhiali, magari sopra i propri. Secondo Katzemberg anche questo sarà ovviato: la Luxottica infatti sta creando un nuovo tipo di occhiali capaci di adattarsi "automaticamente" al 3D dei cinema. Mah, sarà vero. E mentre 1500 sale negli Stati Uniti hanno aderito al progetto, ci si chiede quante sale faranno lo stesso in Italia o nel resto del mondo.
La verità è che non ci resta che attendere, piangendo anche la preannunciata fine del 2D, quello che forse è, scetticismo a parte, un passo obbligato verso la cosiddetta Realtà Virtuale e un nuovo, più fantascientifico, Cinema.
Diego Altobelli
(01 dicembre 2008)
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