CGHV lancia in dvd l'indipendente La banda del brasiliano
Da sempre attenta alla fitta giungla dei prodotti indipendenti nostrani, CGHV ha lanciato in dvd "La banda del brasiliano", girato in digitale tra Prato, Livorno e Napoli, nonché primo lungometraggio realizzato dalla Snellinberg Film, dopo documentari, mediometraggi e video musicali.
Diretto da Patrizio Gioffredi, pistoiese classe 1979 laureatosi in Storia e Critica del Cinema presso l'Università di Firenze, il film vede il veterano Carlo Monni ("Non ci resta che piangere") nei panni dell'ispettore Brozzi, il quale, vicino alla pensione, viene incaricato di seguire il caso riguardante il ritrovamento del corpo senza vita di un bambino e il successivo rapimento di un impiegato cinquantenne.
Caso per risolvere il quale viene affiancato dal giovane e inesperto Vannini, interpretato dallo stesso Luca Taiti che troviamo anche nel ruolo del Brasiliano, sulla cui banda cadono i sospetti.
Ed è già a partire dal montaggio che caratterizza le prime immagini che il film di Gioffredi si presenta nelle vesti di tentativo di rifacimento del nostro cinema poliziottesco degli anni Settanta, dal quale riprende sia le numerose locandine appese un po' ovunque - si va da "La banda del gobbo" a "Roma violenta" - che la tipologia di colonna sonora, caratterizzata da temi evidentemente ispirati a quelli mitici di Franco Micalizzi, Stelvio Cipriani e Luis Enríquez Bacalov.
Rispetto a quel filone, però, come elemento insolito abbiamo l'ambientazione toscana, con tanto di accento del posto volto a conferire un certo tono ironico-grottesco all'insieme, non privo neppure di un omaggio alle maschere dei lottatori del rozzo catch-movie messicano.
Perché è principalmente un appassionato omaggio cinefilo "La banda del brasiliano", ma con sottotesto sociologico annesso, come testimoniano anche queste note di produzione: "'La Banda del brasiliano' nasce da una doppia esigenza: raccontare una forma di malessere sociale, uno scontro generazionale sotterraneo e pericoloso; farlo attraverso quel veicolo che un tempo se ne faceva espressione naturale e diretta, il cinema poliziesco italiano. E' pertanto una specie di poliziesco, con tutti gli elementi tipici della tradizione, ma anche una riflessione sulle difficoltà di girare un poliziesco oggi e una commedia amara e nostalgica verso un'epoca, gli anni Settanta, che per motivi anagrafici non abbiamo potuto vivere. Oltre che un tentativo di parlare di precariato, flessibilità o mancanza di ideali, senza raccontare le solite storie di call center e di trentenni in crisi".
Quindi, se teniamo in considerazione che è stato concretizzato con soli 2.000 euro di budget, non possiamo parlare altro che di un piccolo miracolo volenterosamente messo in piedi dall'ennesimo gruppo di nostalgici della nostra produzione di genere che fu.
Un piccolo miracolo che il dvd ci propone corredato di soddisfacente sezione extra comprendente, al di là di photogallery e biofilmografie, sette minuti di scene eliminate, un backstage e il cortometraggio "Gioventù, droga e violenza: La polizia interviene". Senza contare l'interessante conversazione con la giornalista Elisabetta Ambrosi e il professore universitario Alessandro Rosina, autori del testo "Non è un paese per giovani".
Francesco Lomuscio
(19 luglio 2010)
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