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Introduzione
Si è conclusa verso le 23.00 ora locale, la manifestazione cinematografica più attesa dell'anno. In uno spettacolo tutto all'americana, presentato dall'attore Billy Cristal, che non ha risparmiato nessuno, ne attori, ne rampolli presidenziali, la creme del cinema mondiale ha sfilato davanti alle telecamere dello Shrine Auditorium in tutto il suo splendore.
Per chi ha non seguito lo spettacolo in diretta c'è da dire che tante sono le sensazioni e le emozioni che tutto lo spettacolo ha emanato, a parte il doppiaggio un po' stentato.
Tanto per cominciare ci ha fatto piacere la presenza della bella Claudia Gerini, rappresentante, come spettatrice, del Bel Paese, e di un Benigni che ha dovuto recitare la parte dell'uomo serio, perché l'Academy gli ha proibito di esultare come l'anno passato, per evitare danni all'arredamento, così almeno ha detto prima di premiare la scoperta del secolo Hilary Swank come MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA, per "Boy's don't Cry".
Ci ha entusiasmato l'esultanza, tutta latina, di Banderas e Penelope Cruz alla scoperta del vincitore come miglior film straniero, forse perché siamo contenti per i nostri cugini iberici, che portano a casa un Oscar per il MIGLIOR FILM STRANIERO con "Tutto su Mia Madre" di Pedro Almodovar, visto che nessuno degli italiani in gara è stato premiato. Ci ha un po' annoiato il discorso di propaganda di Warren Beatty vincitore dell'IRVING THALBERG AWARD.
Comunque il resoconto della serata non ha portato molte novità, già prima dell'annuncio delle nomination, a metà febbraio, si sapeva chi avrebbe portato a casa la tanto ambita statuetta. Che "American Beauty", Oscar per il MIGLIOR FILM, avrebbe fatto incetta, ormai era stato detto e ridetto, e infatti si è portato a casa ben cinque statuette, anche se forse proprio colei che lo meritava di più, Annette Bening, non ha ricevuto il tanto atteso riconoscimento, se non altro è riuscita a non partorire durante la manifestazione! Kevin Spacey ha rischiato lo svenimento quando è andato a ritirare il premio come MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA, per "American Beauty", nonostante questa fosse la sua "seconda volta", avendo infatti vinto nel 1996 per "I Soliti Sospetti" l'Oscar come miglior attore non protagonista. Angelina Jolie, altra rivelazione dell'anno, è salita sul palco per ritirare il premio come MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA, per "Girl Interrupted" ripercorrendo le orme del padre Jon Voight, premio Oscar come miglior attore protagonista per "Tornando a Casa"(1978). Il premio come MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA è andato a Michael Caine, per "Le Regole della Casa del Sidro" che si è così aggiudicato un doppione visto che nel 1987 ha vinto lo stesso premio per "Hannah e le sue sorelle". Come MIGLIOR REGISTA è stato acclamato l'esordiente Sam Mendes, per "American Beauty".
I premi per i migliori effetti li ha presi tutti "Matrix", che sicuramente avrebbe meritato qualcosa in più vista l'innovazione che ha portato nel cinema mondiale, sia come contenuti che come tecnica, comunque ci si accontenta di ben quattro Oscar, come MIGLIOR MONTAGGIO, MIGLIOR SONORO, MIGLIORI EFFETTI SONORI, MIGLIORI EFFETTI SPECIALI VISIVI.
La serata, comunque molto simile alle altre 71, è stata un po' movimentata da quel mattatore di Robin Williams, che cantando la tanto chiacchierata canzone tratta dal film "South Park: bigger, longer and uncut" si è lasciato scappare una di quelle tre, chiamiamole parole offensive, che quei perbenisti dell'Academy avevano indiscutibilmente censurato.
Comunque noi abbiamo resistito fino alla fine, per regalarvi questo speciale ricco di dati e immagini su tutti i candidati, sperando di leggere tra le nostre pagine anche le vostre opinioni sul Gala più discusso di tutto l'anno.
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