Miyazaki, Rodriguez, Allen e Veronesi: un poker vincente in alta definizione!Le novità Lucky red e Warner in blu-ray di Francesco Lomuscio28 marzo 201413:50
A bordo di un idrovolante vermiglio, Marco Pagot è un asso dell'aviazione militare italiana che, in seguito ad un misterioso incidente durante la Prima Guerra Mondiale, assume per magia l'aspetto di un maiale antropomorfo.
È il protagonista di "Porco Rosso" (1992) di Hayao Miyazaki, lungometraggio d'animazione ispirato al racconto breve "Hikoutei jidai", scritto dallo stesso regista, e il cui titolo fa riferimento al nome di battaglia dell'uomo, che decide di ritirarsi dal mondo militare per guadagnarsi da vivere svolgendo l'attività di cacciatore di taglie; fino al momento in cui l'arrivo del pilota americano Curtis, assoldato dai Pirati del Cielo, lo costringe a nuovi scontri sui cieli dell'Adriatico, continuando a combattere contro il fascismo per la salvaguardia dell'umanità e per la riconquista di un perduto amore. Con trailer, storyboard in alta definizione e intervista al produttore Toshio Suzuki quali contenuti speciali, è Lucky Red a riscoprire su supporto blu-ray un progetto destinato a richiamare alla memoria i primi lavori miyazakiani, soprattutto per quanto riguarda il mix di colori acquerellati e delicate sfumature destinato a caratterizzare l'oltre ora e mezza di visione. Un'ora e mezza di visione che, tra affascinante rappresentazione di Milano in cartoon e omaggi a personaggi nostrani quali il pilota Arturo Ferrarin e i fumettisti Nino e Toni Pagot, arriva a tirare in ballo anche l'affascinante cantante Gina e la diciassettenne progettista Fio Piccolo. Con il solo fine di generare una variopinta favola morale riguardante l'amore, la pace, la libertà e, soprattutto, quanto l'aspetto interiore di un essere umano sia molto più importante di quello esteriore. Ma non è l'unico titolo sfornato dalla label in alta definizione, in quanto approda finalmente in home video anche "Machete kills" (2013) di Robert Rodriguez, sequel dell'acclamatissimo "Machete" che, nel 2010, ha provveduto a trasformare il caratterista Danny Trejo nell'ex agente federale del titolo, particolarmente abile nel maneggiare armi da taglio. Ex agente federale che, impegnato anche qui a fare a fette i propri avversari fin dai primi minuti di visione, si trova stavolta a dover portare a termine un compito commissionatogli dal presidente degli Stati Uniti, con le fattezze di un Carlos Estevez che altro non è che Charlie Sheen: eliminare Mendez alias Demian Bichir, pazzo rivoluzionario dal cuore collegato al comando di un missile che verrà azionato per distruggere la razza umana nel caso in cui dovesse cessare di battere. Il folle pretesto che basta all'autore di "Sin city" (2005) per sfruttare il campionario di folli trovate atte a tempestare l'oltre ora e quaranta di veloce visione, dal reggiseno metallico spara-proiettili indossato dalla sexy Sofia Vergara al killer conosciuto come El Cameleon, che assume progressivamente le fattezze di Walt Goggins, Cuba Gooding Jr., Lady Gaga e Antonio Banderas. Mentre Mel Gibson fa il cattivo di turno e dal capostipite vengono recuperati Jessica Alba, Michelle Rodriguez e Tom Savini; tutti al servizio di un insieme che, proposto con making of di venti minuti, trailer e otto scene eliminate ed estese nella sezione extra, arriva quasi a toccare eccessi demenziali nel divertire lo spettatore tra ironiche frecciatine al mondo politico, omaggi alla saga "Star wars" e, soprattutto, la varietà di eliche - da quelle degli elicotteri a quelle dei motoscafi - usate per fagocitare corpi. Accompagnato da cinque minuti di interviste al cast e da un filmato di venticinque relativo alla conferenza stampa, invece, Warner Bros Entertainment lancia l'ultima fatica di Woody Allen: "Blue Jasmine" (2013), storia al femminile in cui la neworkese mondana del titolo, incarnata da una Cate Blanchett giustamente premiata con l'Oscar, finisce improvvisamente sul lastrico - a causa di una faccenda che ha condotto tra le sbarre il marito Hal alias Alec Baldwin - e costretta a trasferirsi nel modesto appartamento della sorella Ginger, ovvero Sally Hawkins, sognando di recuperare il glamour della vita passata. Anche se sembra più facile per lei rovinare quella della sorella, nel corso di quasi un'ora e quaranta di visione che il maestro della commedia a stelle e strisce, senza rinunciare al proprio graffiante sarcasmo e con Peter Sarsgaard e Andrew Dice inclusi nel cast, inscena alternando continuamente passato e presente, in modo tale da costruire in maniera efficace una sorta di puzzle su celluloide che il pubblico scopre passo dopo passo, conoscendo prima le situazioni, poi le motivazioni che le hanno portate; ma senza dimenticare note di cupezza ed inquietudine nel fornire un ritratto di donna che, affascinante per il modo in cui viene delineata quando come vittima, quando come carnefice, altro non vuole rappresentare - con chiare punte di cinismo - che le distruttive conseguenze di determinate classi agiate, talmente ossessionate da una ricchezza in fin dei conti vuota da arrivare a penalizzare, con i loro problemi, anche quelle meno abbienti. Ed è sempre Warner a proporre "L'ultima ruota del carro" (2013) di Giovanni Veronesi, volto a raccontare la vera vita di Ernesto Fioretti (nella finzione Marchetti), autista di produzione che ha dietro di se una lunga e interessante storia che rispecchia, in fin dei conti, quella di tanti abitanti del Belpaese cresciuti a suon di sacrifici e attività professionali più o meno umili. Con Elio Germano protagonista, infatti, si parte dal 1967 per assistere poi al suo matrimonio con Angela, interpretata da Alessandra Mastronardi, al passaggio dal mestiere di tappezziere a quello di cuoco d'asilo, ottenuto tramite raccomandazione, di traslocatore, di autista e di comparsa del cinema. Passando per il ritrovamento del corpo senza vita di Aldo Moro, il Campionato mondiale di calcio del 1982, gli anni del PSI e l'arrivo di Silvio Berlusconi in politica; solo per giungere al Maggio del 2013, a conclusione, appunto, della fetta di storia tricolore che ha condotto a quell'enorme discarica di immondizia che è divenuta l'Italia d'inizio terzo millennio, simboleggiata in maniera affascinante da una delle ultime inquadrature del film. Film da ritenersi tra i migliori firmati dall'artefice della saga "Manuale d'amore", il quale, con un magistrale Ricky Memphis impegnato a concedere anima e corpo a Giacinto, migliore amico di Ernesto, e un ricco comparto attoriale comprendente Alessandro Haber, Virginia Raffaele, Maurizio Battista, Sergio Rubini e Francesca D'Aloja, miscela a dovere sorrisi e punte di amarezza nel regalarci un onesto eroe dei nostri tempi riallacciandosi in maniera evidente alla tradizione della grande Commedia all'italiana. Inoltre, il trailer, due backstage (uno di cinque minuti e l'altro di ventuno) e il videoclip di Elisa "Ecco che" arricchiscono il disco.
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