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Ella & John - The Leisure Seeker

La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com

di Rosanna Donato03 settembre 2017Voto: 8.0
 

  • Foto dal film Ella & John - The Leisure Seeker
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Un cast d’eccezione per “The Leisure Seeker" di Paolo Virzì (in italiano “Ella & John). Interpreti principali della pellicola sono, infatti, Helen Mirren e Donald Sutherland, i quali prestano il volto a Ella e John. Questi ultimi sono due coniugi malati che decidono di sottrarsi alle cure dei medici e dei figli ormai adulti, partendo per un lungo viaggio che li porterà a capire cosa è giusto fare per il loro bene e quello della propria famiglia. Lui svanito ma forte, lei acciaccata ma lucidissima, si regalano un'avventura per le strade americane, da Boston a Key West a bordo del loro vecchio camper e, tra momenti esilaranti ed altri di autentico terrore, ripercorrono l'appassionata vicenda di un amore coniugale che sembra destinato a regalare rivelazioni sorprendenti fino all'ultimo istante.
Un colpo all’anima. Questo è “The Leisure Seeker" di Paolo Virzì, il quale è riuscito ad emozionare il pubblico con inquadrature di vario genere, passando da campi totali a primi piani con grande maestria. Dopo “La pazza gioia” e “La prima cosa bella”, film di cui si sente l’influenza, il regista ha donato al cinema italiano ed internazionale un altro grande gioiellino, che tutti dovrebbero vedere per capire meglio cosa significa essere malati nel senso più lato e, in particolare, cosa vuol dire avere l’Alzheimer e il cancro. Forse più la prima che la seconda, perché non tutti conoscono i reali problemi che può causare la perdita di memoria e, dunque, la malattia stessa. Un pregio della pellicola è, infatti, quello di colpire dritto al cuore, senza concentrarsi troppo sulla tecnica narrativa ma prediligendo le emozioni. Un andamento serrato caratterizza l’intero film, colmo di scene emotivamente forti, ma che rendono a “The Leisure Seeker” il giusto spessore, senza però annoiare. Il film, infatti, è colmo di umorismo e ironia, che trasmette un senso di leggerezza, anche se - allo stesso tempo - si assiste a scene di elevata intensità drammatica. Questo è merito di una sceneggiatura curata, fatta di dialoghi che rendono perfettamente chiaro il concetto di fondo e di battute che lasciano talvolta l’amaro in bocca, soprattutto ad uno spettatore più sensibile su determinate tematiche. Ci si rende conto, purtroppo, che quanto mostrato è una realtà difficile da accettare, sia per chi la vive in prima persona, sia per chi si trova ad affrontare il problema con il proprio caro. Un tema profondo e ben espresso è senza dubbio quello legato ai problemi di comunicazione che possono scaturire in certe occasioni.
La pellicola sorprende anche in termini di originalità, perché - sebbene sono temi che spesso sono stati portati sul grande schermo, Paolo Virzì riesce a puntare tutto sull’emotività senza aver paura di rischiare e indagare l’animo umano, lasciando largo spazio all’immedesimazione da parte di chi guarda. Un amore senza tempo è quello che caratterizza la storia che vede coinvolti Helen Mirren e Donald Sutherland (un po’ come quello che nasce tra Jane Fonda e Robert Redford in “Our Souls At Night“ di Ritesh Batra), due attori che ancora una volta hanno sorpreso il grande pubblico, anche con l’evidente chimica tra i loro due personaggi. Un’interpretazione magistrale, che riflette lo stato d’animo delle figure presenti in tutto e per tutto e che coglie ogni sfumatura di essi, senza mai risultare fuori parte. Contribuisce alla riuscita del film una colonna sonora che risalta la drammaticità di determinati eventi e si presta particolarmente bene al contesto. Ad incidere è anche una fotografia nitida, dove toni chiari e scuri vengono alternati in modo sapiente. Da contare è anche il finale devastante - non è molto imprevedibile, ma lascia senza parole - che rappresenta in toto il forte amore che lega la coppia. C’è chi lo pensa come un atto di egoismo e chi invece vede negli ultimi minuti cosa significhi amare davvero. Noi siamo per la seconda opzione, perché il finale esprime quanto possa essere forte un sentimento, quello di una vita passata insieme, che è giusto - forse - che si chiuda ancora una volta insieme.


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