Si vive in una America anni '50 idealizzata, dove tutto è pulito e perfetto, tutti sono amici (a parte i cattivoni anti-comunisti), tutti si vogliono bene. Costumi, auto, fotografia, tutto come fosse dipinto. Però è un film che non da emozioni, non ha mordente, racconta la sua (scontata) storia dove alla fine "i buoni vincono sempre" senza appassionarsi. Comunque due ore e mezza volano via con piacere.
Un film per certi versi Eastwoodiano con l'amor di padria, sentimenti semplici, critiche all'america quando serve etc. Comunque questo film di Darabont (creatore di autentici capolavori) è un ottimo lavoro. Non raggiunge gli apici raggiunti da altri film del regista ma devo dire che è comunque un ottimo film. La storia è già stata vista (non ricordo il titolo) con un ritorno di una persona in un villaggio e tutti lo scambiano per quello che non è. Qui succede più o meno la stessa cosa ma il film anche se non originale è interessante perchè pone al centro un'America post-bellica che cercava di andare oltre la guerra senza però dimenticare i caduti mentre il pericolo comunista si staglia all'orizzonte opportunamente fomentato dal maccartismo. Il film si svolge molto bene anche se abbastanza incredibile lo scambio di persona, comunque sia prendendo per buono che tutto un paese ci caschi, compresa la fidanzata, la trama ti acchiappa strada facendo. Dopo un inizio un pò noioso devo dire che mentre si entra sempre di più nel cuore della storia questa a mano a mano ti appassiona sempre più. Abbastanza deludente il finale scontato e buonista comunque in linea e coerente con il film. Anche se Carrey è stato abbastanza convincente avrei forse voluto vedere un attore diverso che probabilmente avrebbe reso di più. Lo consiglio perchè comunque è l'opera di un grande regista e di un ottimo cast, ha una buona trama anche se poteva essere sceneggiato in modo più convincente.
Che sorpresa questo film di jim carrey!sinceramente non ne ero a conoscenza e casualmente oggi su rai 4 l'ho visto. Film intrigante con una trama ben strutturata e ritmi coinvolgenti. Dolce e romantico ma allo stesso tempo moralmente interessante. Bravissimi gli attori con una nota di merito al grandissimo Sydney Pollack. Merita davvero..non ve lo perdete!
Pete, mediocre sceneggiatore nell'industria cinematografica hollywoodiana anni '50, è (ingiustamente) sospettato di essere un cospiratore comunista antiamericano in un clima di "caccia alle straghe". Il destino vuole che finisca fuori strada con la sua Mercedes, cada in un fiume e si risvegli in una provincialissima cittadina privo di memoria. Gli abitanti della cittadina scambiano Pete per Luke, un loro giovane concittadino disperso nello sbarco in Normendia, complice la strabiliante somiglianza e la voglia di tutti di riavere a casa l'amato figlio, amico, fidanzato. Il "nuovo" ed inconsapevole Luke, quindi ridona la felicità al padre, rimettendo in sesto il vecchio cinema di famiglia, il "Majestic", trova l'intesa con la bionda fidanzata e trova la simpatia e l'approvazione dei concittadini, fino a quando, la memoria torna! Il Governo, intanto è sulle tracce di Pete che viene trascinato in aula ove si pretende che ammetta colpe non sue per essere scagionato. Ma l'esperienza nei panni di Luke ha profondamente segnato Pete, che trova il coraggio di non essere opportunista e di non cedere alla facile via della finta confessione. Pete, perdendosi, ha ritrovato se stesso e anche Hollywood non è più così attraente, almeno non quanto quella provincialissima ma sincera cittadina. Il film si apprezza in "crescendo" e benché, a tratti, emerga il solito "americanismo" zuppo di patriottismo, sani principi ed emendamenti vari, risulta gradevole.
Magnifica riconferma per un Jim Carrey oramai strepitoso anche e soprattutto in ruoli drammatici. La storia, molto interessante anche se un po' inverosimile, si regge appunto sulla sua capacità interpretativa, sulle sue espressioni e sui suoi dubbi circa la propria identità. Il film si divide simbolicamente in due parti: nella prima ora lo spettatore è alle prese con una commedia drammatica, nella quale un uomo che perde la memoria si ritrova in una sperduta cittadina dove viene scambiato per un soldato creduto morto in guerra e dunque festeggiato come eroe. Nella seconda parte, quando l'uomo riacquista la memoria e si scopre la sua vera identità, il film si evolve in un giallo giudiziario con un risvolto finale da commedia sentimentale. Dunque un'opera, tutto sommato,intensa, godibile ed impreziosita dalla genialità del protagonista, credibilissimo nel ruolo dello smemorato. Interessanti e profonde, in ultima analisi, anche le tematiche affrontate: il doppio, la perdita d'identità, la forza delle proprie convinzioni, l'importanza di difenderle. Consigliabile.