Guerre, spionaggio, Robert Redford in alto mare ed il mago del furto in alta definizioneUn poker di novità in blu-ray, da "Lone survivor" ad "Hudson Hawk-Il mago del furto" di Francesco Lomuscio27 giugno 201410:15
Una drammatica storia di amicizia, sacrificio e patriottismo di squadra.
Tratto dal best seller "Lone survivor: The eyewitness account of Operation Redwing and the lost heroes of SEAL team 10", scritto da Patrick Robinson insieme all'ufficiale in congedo delle forze d'élite Marcus Luttrell, è "Lone survivor" (2013) di Peter Berg, che, visto nei nostri cinema nel Febbraio 2014, approda nel mercato dell'home video in alta definizione sotto il marchio Universal. Con Mark Wahlberg impegnato a concedere anima e corpo proprio a Luttrell, la ricostruzione su celluloide della missione segreta per neutralizzare nel 2005 un nucleo operativo ad alto rischio di al-Qaeda; destinata a vedere i suoi protagonisti prima finire in un'imboscata nemica sulle montagne afghane, poi, rimasti isolati dai soccorsi e circondati da una milizia talebana numericamente più grande e pronta alla guerra, affrontare impensabili conseguenze. Protagonisti che hanno i volti di Taylor Kitsch, Emile Hirsch, Ben Foster, Eric Bana ed Alexander Ludwig, tutti al servizio di uno dei migliori lavori berghiani, tempestato di soggettive di mirini perennemente in agguato e focalizzato sul cameratismo indissolubile dei membri del team; man mano che azione e schizzi di sangue precedono la lunga e tesa parte finale (la migliore) presso il villaggio afghano. Parte nel corso della quale non poca importanza assume il personaggio incarnato da Ali Suliman: Mohammad Gulab, il cui incontro con Berg e Luttrell viene mostrato nel breve "Il codice di vita Pashtun", incluso tra i contenuti speciali insieme a un making of di dieci minuti, uno sguardo al lavoro svolto per derivare la storia dal testo, "I caduti dell'operazione Red Wings" (diviso in quattro capitoli), l'addestramento degli attori e "La volontà del guerriero", ovvero uno speciale di quasi mezz'ora riguardante il fatto bellico accaduto e la preparazione del cast con veri SEAL. Rimanendo nell'ambito del movimento da schermo, è Paramount a sfornare l'inedito cinematografico "Jack Ryan-L'iniziazione" (2014) di Kenneth Branagh, lungometraggio che intende rivelare la nascita del personaggio creato da Tom Clancy e già protagonista di "Caccia a Ottobre rosso" (1990), "Giochi di potere" (1992), "Sotto il segno del pericolo" (1994) e "Al vertice della tensione" (2002). Dopo Alec Baldwin, Harrison Ford e Ben Affleck, è Chris Pine ad interpretare il giovane reclutato dalla CIA che passa rapidamente da semplice analista finanziario ad agente operativo per tentare di sventare un complotto terroristico contro gli Stati Uniti; trovandosi al centro di un complesso intrigo internazionale diviso tra la sua fidanzata Cathy Muller alias Keira Knightley, ignara di tutto, un agente del governo con il volto di Kevin Costner e uno spietato d'affari russo con quello dello stesso regista. Ma vi è anche un non accreditato Mikhail Barishnikov nella oltre ora e quaranta di visione che, tra corse in moto, serrati inseguimenti e uno scontro conclusivo in acqua, pur ricordando in diversi momenti le avventure bondiane di Daniel Craig (a cominciare da una violenta colluttazione in bagno alla "Casino Royale") richiama non poco alla memoria i ritmi e la costruzione degli spy movie risalenti agli anni Settanta. Tra l'altro, al di là di un dietro le quinte di tredici minuti, di sei scene inedite ed integrali e del commento audio di Branagh e del produttore Lorenzo di Bonaventura, ad arricchire ulteriormente il tutto provvedono ventuno minuti dedicati al perché riproporre i russi come nemici e un paio di documentari riguardanti gli stunt della pellicola e il lavoro del buon Kenneth. Tornando alle nuove uscite Universal, tre brevi speciali-interviste riguardanti la storia del film, il protagonista e il regista, invece, sono quelli che troviamo nella sezione extra di "All is lost-Tutto è perduto" (2013) di J.C. Chandor, esperimento a dir poco interessante unicamente incentrato su un solitario individuo rimasto in alto mare in seguito ad un danno subito dal suo yacht. Individuo senza nome che possiede i connotati di un magistrale Robert Redford, costretto a recitare per ben centosei minuti di visione completamente solo e senza pronunciare quasi mai una parola, mentre l'acqua aumenta all'interno della sua imbarcazione che affonda lentamente. Infatti, tra burrasche, giorni che terminano e notti che passano e, addirittura, squali in agguato, è in un suo completo assolo che si trasforma fin da subito l'operazione, capace di catturare l'attenzione dello spettatore nel mostrare i diversi stratagemmi di sopravvivenza escogitati e di sfoderare la propria originalità sia nel non apparire quale ennesima variante della vicenda di Robinson Crusoe, sia nel tutt'altro che banale epilogo, oltretutto dispensatore di interessanti simbologie visive. E concludiamo con una riscoperta in blu-ray targata Sony: "Hudson Hawk-Il mago del furto" (1991) di Michael Lehmann, nel quale Bruce Willis - anche autore del soggetto insieme al musicista Robert Kraft - ricopre il ruolo di un ladro dalla battuta facile: Eddie detto il falco, professionista del furto incaricato di recuperare reperti antichi appartenuti a Leonardo da Vinci e che arriva fino a Roma per compiere la missione e salvare il mondo dal cattivo di turno. Un'opera accolta con molta freddezza e qualche critica negativa di troppo ai tempi della sua uscita in sala, ma che, grazie al suo assurdo umorismo ai limiti del demenziale e ad un certo clima d'avanguardia quasi cartoonesco, rivista oggi presenta i connotati di vero e proprio cult (d'altra parte, al timone di regia abbiamo il sovversivo autore di "Schegge di follia" e "Airheads-Una band da lanciare"). Cult la cui edizione in alta definizione è degna di nota, in quanto impreziosita dal documentario di mezz'ora "La storia di Hudson Hawk-Il mago del furto" (incontro tra i citati Willis e Kraft relativo ai ricordi della genesi del film e alla loro decennale amicizia), otto scene eliminate, il videoclip di "Hudson Hawk theme" di Dr. John e l'estratto di dieci minuti intitolato "Il ruolo di Minerva", con l'attrice Sandra Bernhard che parla in maniera ironica del suo malefico personaggio.
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