La mummia - La tomba dell'imperatore dragone

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Natale a Rio

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Buon Natale Filmauro: 25 anni di cinepanettone De Laurentiis (di Francesco Lomuscio)

L'inizio di tutto lo dobbiamo inevitabilmente a "Sapore di mare", il capolavoro di Carlo Vanzina che, scritto insieme al fratello Enrico e distribuito all'inizio del 1983, raccontava nostalgicamente un'estate degli Anni Sessanta trascorsa da un gruppo di giovani tra risate, sentimenti e tanti storici hit musicali, guardando alla miglior Commedia all'italiana sotto il sole, con "L'ombrellone" di Dino Risi in testa.
Pare infatti che Aurelio De Laurentiis, visionato il film nel corso della prima proiezione per il pubblico, lo abbia apprezzato tanto da convocare nel suo studio i figli di Steno per proporgli di realizzarne una sorta di rilettura ambientata in un contesto vacanziero invernale.
Quindi, mentre il compianto Bruno Cortini - fattosi le ossa come assistente proprio sui set vanziniani - esordiva nella regia con "Sapore di mare 2-Un anno dopo", a Cortina d'Ampezzo, sotto produzione Filmauro, prendeva forma quello che, in maniera insospettabile, si sarebbe trasformato con il tempo nel primo vero esempio del fenomeno cinematografico natalizio poi denominato Cinepanettone, basato principalmente su soggetti sotto l'albero addobbato infarciti con paesaggi di località turistiche, tormentoni musicali del momento, gruppi di italiani più o meno medi in vacanza e, soprattutto, abbondanti dosi di comicità. Fenomeno cinematografico destinato a festeggiare nel 2008 il suo venticinquesimo compleanno…

Vacanze di Natale (Italia 1983)

Se "You never can tell" di Chuck Berry non può fare a meno di richiamare alla memoria, ad ogni ascolto, il balletto di John Travolta e Uma Thurman dal giorno in cui Quentin Tarantino decise d'includerla nella soundtrack di "Pulp fiction", non possiamo certo negare che la bellissima "Moonlight shadow" dell'accoppiata Mike Oldfield-Maggie Reilley sia ormai indissolubilmente legata all'immagine dello sciatore che scende la vallata innevata sui titoli di testa della pellicola con cui i Vanzina Bros, tenendo bene a mente "Vacanze d'inverno" (1959) di Camillo Mastrocinque, raccontano l'Italia socialista sotto l'albero di Natale di Cortina d'Ampezzo. L'Italia del pianista sciupafemmine Jerry Calà con battuta sempre pronta, come anche il grande Guido Nicheli, in vacanza con la moglie Stefania Sandrelli e spinto a tradirla senza sapere di subire da lei lo stesso trattamento.
Ma, soprattutto, l'Italia della famiglia romana Covelli, costituita dai figli Christian De Sica, Roberta Lerici e Marco Urbinati, oltre che dal papà Riccardo Garrone e dalla mamma fastidiosamente snob Rossella Como, pronta a guardare con disprezzo quella dei Marchetti, macellai di viale Marconi con le fattezze di Mario Brega, Rossana Di Lorenzo, Franca Scagnetti e Claudio Amendola, il quale finisce per innamorarsi dell'inglesina Karina Huff. Così, dopo "Sapore di mare", i Vanzina, supportati da un cast in grandissima forma, fanno il bis delle vette irraggiungibili della loro filmografia, confezionando un altro capolavoro della moderna commedia tricolore impreziosito di memorabili battute destinate a rivoluzionare perfino il frasario ironico comune, ma senza dimenticare il fondamentale retrogusto amaro-sentimentale; proprio quello che, perfettamente alternato alle risate, differenzia la loro opera dai successivi film di Natale. Merito anche della bellissima colonna sonora di successi dei primi Anni Ottanta, da "Teorema" di Marco Ferradini a "I like Chopin" di Gazebo, la quale, paradossalmente, conferisce ad ogni visione l'impressione di trovarci dinanzi ad un attuale prodotto nostalgico riguardante il decennio in cui spopolarono i Duran Duran.

Yuppies 2 (Italia 1986)

Tramite "Yuppies-I giovani di successo" di Carlo Vanzina, distribuito nei cinema nel periodo di Pasqua, avevamo fatto conoscenza con quattro giovani professionisti rampanti della "Milano da bere" in preda alla "sindrome di Peter Pan" e continuamente impegnati in disavventure erotico-sentimentali.
Diretto da Enrico Oldoini, l'immediato sequel di quello che non ha impiegato molto tempo a trasformarsi in un vero e proprio cult-movie della commedia italiana riporta in scena il venditore d'automobili Willy (Ezio Greggio), il dentista Sandro (Christian De Sica), il notaio Lorenzo (Massimo Boldi) e il pubblicitario Giacomo (Jerry Calà), tutti fissati con la bella vita, il sesso e la noncuranza per il denaro.
Ma, se il film diretto dal figlio di Steno si presentava come esilarante critica (non manifesto come molti potrebbero erroneamente credere) ad uno yuppismo fatto più di apparenze che di concretezza, questo secondo episodio si limita soltanto ad obbedire alla leggi della serialità, inscenando una sequela di situazioni in cui coinvolgere i protagonisti, senza pensare troppo alla continuità e al retrogusto di denuncia.
E bisogna dire che, forte anche di un'ottima Athina Cenci nei panni di una ricca donna manager corteggiata da Willy, in fatto di divertimento e ritmo il prodotto ci guadagna alla grande, rivelandosi uno dei migliori lavori partoriti dal futuro regista de "La fidanzata di papà".

Montecarlo Gran Casinò (Italia 1987)

Il papà Steno ci ha invitati negli Anni Settanta a ridere della "febbre da cavallo" che attanaglia gli assidui frequentatori d'ippodromi, Carlo ed Enrico Vanzina, invece, prendono di mira nel decennio successivo il vizietto del gioco d'azzardo. E, come suggerisce il titolo, il luogo d'ambientazione non poteva essere altro che Montecarlo, dove Christian De Sica si trova costretto a soddisfare sessualmente la vecchia e ricca Clara Colosimo per pagare i propri debiti, in quanto ridotto sul lastrico dal professionista del gioco Philippe Leroy, entrato in società con Lisa Stothard, donna di cui è innamorato il baro Ezio Greggio, il quale recluta il fortunato tecnico telefonico Paolo Rossi per prendersi una rivincita sull'uomo. Concludono la girandola di personaggi i fratelli milanesi Enrico Beruschi e Massimo Boldi, proprietari di un ristorante che, approdati nella rinomata località per acquistare un appartamento, perdono tutti i soldi a causa dell'infatuazione del secondo per la maniaca del gioco Florence Guerin, amante del mitico Guido Nicheli.
Ed è proprio quest'ultimo, con il suo esilarante accento milanese, a regalare come di consueto buona parte dei motivi per (sor)ridere, seppur poco sfruttato all'interno di una commedia che, sicuramente non tra le migliori della filmografia vanziniana, lascia nella memoria dello spettatore soltanto la variegata colonna sonora eighties, con "Nothing's gonna stop me now" di Samantha Fox e "Love to love" di Tina Charles nel mucchio.



Vacanze di Natale '90 (Italia 1990)

Sette anni dopo il successo del 1983, De Laurentiis torna alle "Vacanze di Natale" spostando l'ambientazione a St. Moritz e sostituendo al timone di regia ancora una volta Carlo Vanzina con Enrico Oldoini, che firma anche lo script insieme al Franco Ferrini sceneggiatore di diversi thriller di Dario Argento.
Del cast originale rimane solo Christian De Sica, sposato per interessi con la più anziana e perversa Moira Orfei, che incontra dopo tanti anni l'ex commilitone Massimo Boldi, in realtà cornificato dalla giovane moglie Giannina Facio. Poi abbiamo lo specialista in corse tra cani da slitta Ezio Greggio, il quale corteggia una esordiente Maria Grazia Cucinotta senza sapere che è la compagna del suo migliore amico, e il maestro di deltaplano Andrea Roncato, la cui ex amante Corinne Clery confessa di avere avuto da lui una delle due figlie ormai ragazze. Quindi, niente più storie di ventenni e clima natalizio familiare, ma soltanto l'incolore ritratto ironico di un'Italia d'inizio involgarimento in cui l'unico a divertire, però, è Diego Abatantuono, ex proprietario di un ristorante che, perduta la voce nel momento in cui vince un'ingente somma alle corse dei cavalli, fa conoscenza con l'elegante Colette Poupon, mentre ascoltiamo i suoi esilaranti pensieri con inconfondibile accento da terruncello.
Da tenere in considerazione solo perché tra i primi titoli a lasciar emergere l'alchimia di coppia tra Boldi e De Sica.

Vacanze di Natale '91 (Italia 1991)

Oldoini ritenta e torna a St. Moritz, senza Abatantuono ma bene o male con lo stesso cast del film precedente. Andrea Roncato è un gay in vacanza con il figlio e con l'amante Nino Frassica, mentre Ezio Greggio, uccisa la moglie Connie Nielsen, si risposa immediatamente con Susanna Bequer, per poi trovarsi ad avere a che fare con il fantasma della defunta.
La coppia milanese formata da Massimo Boldi e Kerry Hubbard, invece, si ritrova assegnata la stessa suite di quella romana costituita da Nadia Rinaldi e Christian De Sica, sempre più emulo di Alberto Sordi; il quale, tra l'altro, oltre a firmare lo script insieme a Liliana Betti, Giovanni Veronesi, Rodolfo Sonego e il regista stesso, è presente nei panni di un vecchio cameriere dell'albergo padre di Ornella Muti, in viaggio d'affari con un conte e timorosa che il genitore possa dire che è sua figlia. Ma, tra coppie cosiddette "moderne" e il veterano Claudio Gora coinvolto nel ruolo di un onorevole, le gag risultano vecchie e ripetitive, tanto da non riuscire a far ridere nessuno.

Sognando la California (Italia 1992)

Dottori in carriera, quattro ex compagni d'università si rivedono dopo circa quindici anni e decidono di effettuare quel viaggio in California che tanto sognarono da studenti, ritrovandosi però senza soldi e carte di credito a causa di diversi imprevisti.
Da qui, con una colonna sonora di vecchi e nuovi hit (ma a spiccare sono i Beach boys con "Surfin' USA", "Barbara Ann" e "California girls") e perfino il coinvolgimento di Bo Derek nel ruolo di se stessa, Carlo Vanzina porta oltreoceano il romano Antonello Fassari, il milanese Massimo Boldi, il siciliano Nino Frassica e il romagnolo comunista Maurizio Ferrini, tutti in cerca di avventure erotiche tra belle ragazze, scenografie da film western ed inseguimenti automobilistici con la polizia.
Il risultato è un guardabile on the road a tinte ironiche in cui gli splendidi paesaggi finiscono per colpire più dello svolgimento, con buona parte delle risate strappate da Frassica e Boldi, il quale si concede anche una parentesi trash alle prese con le poco eleganti conseguenze dei "fagioli alla John Wayne". Il tutto, al solo fine di ribadire come sia bello sognare.

Anni '90 parte 2 (Italia 1993)

Mentre "Anni '90" di Enrico Oldoini, pellicola a episodi distribuita nei cinema il 28 ottobre del 1992, chiudeva sulle note di "I want to break free" dei Queen, questo secondo collage di storielle comico-critiche proto-"Mostri", firmato dallo stesso regista, apre su quelle di "Living on my own" del solo Freddie Mercury (versione remix, però) per tirare subito in ballo il tassista abusivo Nino Frassica che finisce in prigione insieme ad alcuni mafiosi. Se il mediocre capostipite, infarcito con spot pubblicità regresso alla "Arrapaho", prendeva di mira i rapporti occasionali senza precauzioni, i primi telefoni cellulari, lo scambismo di coppia, le sedute dal sessuologo, le associazioni anti-violenza sui minori, la clientela dei trans da marciapiede ed un matrimonio in via di rottura già sull'altare, per poi concludere con un intelligente segmento riguardante la paura, qui abbiamo una variante della trasmissione tv "Scherzi a parte", un eccitato Francesco Benigno alle prese con una sado-Carol Alt da "Luna di fiele", un fantozziano Massimo Boldi alla ricerca disperata di un posto per fare pipì e Christian De Sica che, ripresi gli abiti e l'accento del Don Buro di "Vacanze in America", si addentra nell'universo del cinema hard per riportare sulla retta via una neo-attrice figlia di un parrocchiano del suo paese, interpretata da Anna Falchi.
E diciamo che, in fatto di risultati, pur non arrivando alla sufficienza siamo a livelli leggermente superiori rispetto al lungometraggio precedente, soprattutto grazie alla divertente situazione che vede l'accoppiata di cacciatori di vip formata da Boldi e Nadia Rinaldi abbandonare la propria passione per il gossip dopo il disastroso incontro con gli affermati Roberto Torri e Sally Troumphet (ancora De Sica e la Alt).
Con splendida colonna sonora di Evergreen (si va da Paul Anka a Paul & Paula, passando per Gene Pitney e Neil Sedaka), per un'accoppiata di film che, rivista oggi, lascia solo intuire quanto l'Italia sia andata peggiorando rispetto al già brutto decennio iniziato con i mondiali di calcio tricolori.

S.P.Q.R.-2000 e 1/2 anni fa (Italia 1994)

Con Christian De Sica nei panni del senatore corrotto Cesare Atticus e Massimo Boldi in quelli del giudice Antonio Servilio, ecco Tangentopoli nel 71 A.C.
Serate al ristorante "Matricianus", sfilate dello stilista Versacius, leggi sull'immigrazione approvate dai Progressisti e partite di calcio tra Roma e Mediolanum sono gli assurdi elementi che caratterizzano una Repubblica in cui tutto è bene o male identico alla volgare e cafona Italia del XX secolo, tristemente caratterizzata da favoritismi politici, bellone squallidamente al servizio (sessuale, ovviamente) dei potenti di turno e tanto marciume.
Quindi, se nel rivedere oggi "I mostri" di Dino Risi s'intuisce in che modo i lati negativi della terra degli spaghetti non siano affatto cambiati nel corso dell'ultimo mezzo secolo, i Vanzina sembrano quasi volerci suggerire che il paese era lo stesso già da molto tempo prima.
E, con un cast comprendente anche Nadia Rinaldi, Gabriella Labate e Anna Falchi (nel ruolo di Poppea, non poteva essere altrimenti), oltre ad un'apparizione di Massimo Ceccherini, lo fanno attraverso il loro kolossal, decisamente lodevole dal punto di vista tecnico-scenografico, ma capace meno del solito di strappare risate. Forse anche a causa del fatto che la comicità alla "Una pallottola spuntata" di Leslie Nielsen, che interpreta il senatore Lucio Cinico, rischia di apparire un po' troppo forzata nel quadro generale.

[continua...]





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