18 Dicembre 2008 - Intervista
"Natale a Rio"
Intervista al regista e al cast.
di Francesco Lomuscio

Il Cinepanettone Filmauro festeggia nel 2008 le nozze d'argento, quindi, come ogni anno, i produttori Luigi e Aurelio De Laurentiis hanno incontrato a Roma la stampa in occasione dell'uscita del loro nuovo film di Natale, ambientato questa volta a Rio de Janeiro. La conferenza, svoltasi come sempre presso l'Hotel St. Regis, è stata ovviamente introdotta da De Laurentiis padre con tono molto ironico: "Quest'anno, purtroppo, a causa del maltempo che ha investito la capitale non vi ho potuto far vedere il film, infatti si è allagata la Technicolor, dove la gente che vi lavora è stata portata via in elicottero. Io, con molto cinismo tipico del cinema, ho detto 'Qui salvano le persone, ma il negativo del nostro film?'; quindi ho capito che l'anno prossimo la proiezione mi toccherà farla qui al Grand Hotel, prima della conferenza stampa. Scherzi a parte, vi ringrazio come sempre per essere venuti qui questa mattina, io stimo il vostro lavoro e questo incontro è la nostra maniera di farvi gli auguri di Natale".


Leggi lo speciale sui 25 anni del cinepanettone

La domanda d'apertura è d'obbligo: 25 anni di Cinepanettone, cosa ci raccontate in questo nuovo film?
Neri Parenti: Pur rimanendo fedeli alla tradizione del film di Natale, rispetto agli ultimi capitoli quest'anno c'è stata una variazione, perché nell'episodio che vede protagonisti Christian De Sica e Massimo Ghini si è abbandonata la vena di poshade e delle corna in favore di un clima più avventuroso alla "The blues brothers", mentre quello con Fabio De Luigi e Michelle Hunziker non è più on the road come in "Natale in crociera", ma si costruisce su una vicenda sentimentale che ha come terzo incomodo Paolo Conticini.

Oltre al Brasile avevate pensato a qualche altra località per questo film?
Aurelio De Laurentiis: I nostri film solitamente si cominciano a pensare il 15 gennaio, con Neri davanti ad un bicchiere di vino, ma si cazzeggia soltanto parlando delle storie che servono un po' a scaldare il team di lavoro. Poi, dopo una sessantina di giorni, Neri si presenta raccontandoti dieci film formidabili e da essi comincia il confronto, fino al giorno in cui torna nell'ufficio dicendoti: "Basta, questo film non lo voglio più fare" (ride).

Il cast cosa può raccontarci di questa nuova esperienza?
Fabio De Luigi: Io non so cosa dire, va a finire che si dicono sempre le stesse cose, il film è divertente, noi ci siamo divertiti…
Michelle Hunziker: Io e Fabio quest'anno siamo romantici.
Fabio De Luigi: Ecco, noi quest'anno siamo romantici, come suggerisce Michelle, quindi passo la parola a Paolo, io ho finito.
Paolo Conticini: Io se non sbaglio ho fatto sei film di Natale e, dopo quattro anni di assenza, sono contento di essere tornato proprio in occasione del venticinquennale. Ho cominciato con "Uomini uomini uomini", sempre prodotto da De Laurentiis, poi ho fatto "Vacanze di Natale '95", in questo film sono un caporedattore che ha una love story con Michelle Hunziker, poi, però, lei mi sorprende con un'altra.
Michelle Hunziker: Quest'anno, quindi, festeggiamo Christian De Sica perché sono i venticinque anni del suo film di Natale, poi sono contenta che si tratti di una commedia romantica come l'ho sempre sognata.
Luigi De Laurentiis: Il Brasile è stata una bella esperienza per noi, perché ci ha fatti stare bene ed è un paese molto allegro. Poi abbiamo avuto attori che cercavano sempre di risolvere i problemi insieme agli altri, raramente si dispone di un cast così.
Christian De Sica: Questo è il novantesimo film della mia vita, ho cinquantasette anni e sono fiero di fare i film di Natale. Essendo figlio di Vittorio De Sica, quando cominciai tutti mi dissero che ero pazzo a rifiutare "Il conte Tacchia" con Vittorio Gassman per prendere parte al film di Carlo Vanzina ("Sapore di mare", n.d.a.) interpretato da attori sconosciuti. A quanto pare, invece, non mi sbagliai affatto, perché questo filone mi ha portato tantissimo, ho cominciato a fare il teatro e gli altri film con Aurelio, sono stato perfino contattato da Rob Marshall per il suo nuovo lungometraggio con Nicole Kidman, ma ho dovuto rinunciarvi perché ero a Rio de Janeiro. Comunque, io non avrei mai potuto fare "Ladri di biciclette", perché ero più affascinato dalle paiette e dalle terrazze, poi lavorare con Neri è fantastico perché è un attore comico ed io e Massimo Ghini siamo come Fred Astaire e Ginger Rogers, ma Massimo è Ginger Rogers (ride).
Massimo Ghini: Sì, io sono Ginger Rogers (ride). Questa vacanza che mi viene offerta ogni volta mi fa molto piacere, mi è stata data di nuovo la possibilità di divertirmi. Ci tengo a dire che amo molto lavorare con Christian, con l'affetto e la stima che un attore ha per un grande attore, siamo come due tennisti che giocano; si parla spesso di coppia, ma più che di una coppia si tratta della possibilità di poter lavorare insieme, abbiamo fatto tre film di Natale più due precedenti. In questo film interpreto un professore universitario coinvolto nella vicenda dei due giovani a Rio de Janeiro, che altro dirvi, c'è un mio nudo integrale bellissimo (ride). Però ho un'ultima richiesta: nel prossimo film voglio baciare io Michelle Hunziker al posto di Fabio De Luigi (ride).
Emanuele Propizio: Io ho grande rispetto per personaggi come Vittorio De Sica e Vittorio Gassman, mostri sacri che hanno inventato il cinema, ma che ne so io di loro? Quando racconterò ai miei figli quale è stato il cinema italiano io gli parlerò di Carlo Verdone, di Massimo Ghini e di Christian De Sica, oltre che di Neri Parenti, che mi ha insegnato molto. Ringrazio Aurelio e Luigi per avermi nuovamente coinvolto in un film interpretato da grandi attori, con l'unico rammarico di non aver lavorato insieme a Michelle Hunziker (ride).
Ludovico Fremont: Ha detto tutto Emanuele, comunque io sono uno ansioso, che si emoziona, quando sono arrivato sul set non conoscevo nessuno ma mi sono sentito subito a casa, ho avuto vicino un cast di maestri che mi ha aiutato molto.

Tra l'altro, nel film parli in modo particolare…
Ludovico Fremont: Sì, mentre leggevo la sceneggiatura volevo inventarmi qualcosa per il mio personaggio, quindi, quando ho visto che, a causa di un errore di file, tutte le erre erano stampate in maiuscolo, sono corso in moto da Neri nella sua casa a Fregene, dove si stava rilassando, per proporgli questa parlata particolare.

Nonostante la vostra giovane età, tu ed Emanuele avete già lavorato con molti attori noti, cosa avete rubato da loro?
Ludovico Fremont: Io non ho mai sentito il peso del maestro e ciò è importante per chi vuole dare un contributo artistico, anche se siamo piccoli; comunque, in questo film Massimo mi ha insegnato molte cose riguardanti la cultura brasiliana, mentre Christian mi ha raccontato del padre e dei maestri del nostro cinema.
Emanuele Propizio: Io rubo da tutti, da Christian De Sica e Carlo Verdone il mestiere dell'attore comico, da Elio Germano quello dell'attore drammatico, da Riccardo Scamarcio…
Christian De Sica: Lì poca roba (ride)! Scherzi a parte, Riccardo Scamarcio è il migliore amico di mio figlio Brando, è sempre a casa mia, poi nel cinema non ti regala niente nessuno, se non fosse stato un bravo attore non sarebbe arrivato dove si trova ora.
Aurelio De Laurentiis: Riccardo Scamarcio è un bravissimo attore, io l'ho visto crescere e quest'anno l'ho avuto in "Italians" di Giovanni Veronesi, che poi vedrete.

A quale dei film di Natale è maggiormente legato Christian De Sica?
Christian De Sica: Io sono molto legato al primo "Vacanze di Natale", da cui è cominciato tutto; quando la gente mi chiede cosa è cambiato da allora ad oggi io rispondo il paese ed il ritmo, perché ora nelle commedie bisogna essere più stringati. Neri su questo è un grande, tanto che quando mi taglia le scene sono contento; per il prossimo film di Natale mi piacerebbe una storia unica, a tutto tondo, in modo da recitare tutti insieme.
Aurelio De Laurentiis: Volevo concludere comunicandovi che da quest'anno la parola "cinepanettone" è stata inclusa nel dizionario Zanichelli, con una bella definizione, tra l'altro.

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