Problemi sessuali giovanili, il Boccaccio dei Taviani e il Sud Italia della Cucinotta in dvdQuattro interessanti novità targate CG Home Video di Francesco Lomuscio30 novembre 201512:45
Il Matteo Creatini di "N (Io e Napoleone)" (2006) è Edoardo, diciassettenne che non ha mai avuto esperienze sessuali a causa di un piccolo problema al proprio organo genitale che non ha ancora voluto affrontare e che, segretamente innamorato di Bianca, ovvero Francesca Agostini, si trova a trascorrere le vacanze estive affiancato dall'amico di sempre Arturo, interpretato da Nicola Nocchi e che pensa esclusivamente ad abbordare ragazze.
È quanto accade in "Short skin - I dolori del giovane Edo" (2014) di Duccio Chiarini, che, ricordando curiosamente le atmosfere e l'ambientazione del contemporaneo "Maicol Jecson" (2014), concepito a quattro mani da Enrico Audenino e Francesco Calabrese, sfrutta quello che sembrerebbe un semplice plot giovanilistico per mettere in scena, in realtà, un'allegoria in fotogrammi relativa alla ricerca delle emozioni durante la complicata fase adolescenziale. Allegoria in fotogrammi che, tra dialoghi in famiglia, visite mediche, nudi femminili (compreso un abbondante topless della Miriana Raschillà di "Cosmonauta") e una goffa avventura con una prostituta dalle fattezze della Crisula Stafida vista in "Tulpa - Perdizioni mortali" (2012) di Federico Zampaglione, include, addirittura, una grottesca copula con un polipo (!!!). Nel corso di una piacevole produzione indipendente che è CG Home Video a rendere disponibile su supporto dvd, oltretutto corredata di trailer e cinque scene eliminate nella sezione extra e riportante all'interno della confezione il poster realizzato da Gipi. La stessa CG Home Video che diffonde su disco anche "Maraviglioso Boccaccio" (2015), l'ultimo grande film di Paolo e Vittorio Taviani, ambientato in una Firenze del 1348 in cui infuria la peste e che viene in questo caso impreziosito da trailer, galleria fotografica e un'intervista di diciassette minuti ai due cineasti. Del resto, come il titolo stesso suggerisce sono le opere del popolare scrittore di Certaldo a fare da fonte d'ispirazione per le brevi storie che, antidoto contro le sofferenze e le incertezze di un'epoca, dieci ragazzi decidono di raccontarsi dopo essersi rifugiati in campagna. Dieci storie che, spazianti dal dramma alla commedia, senza escludere parentesi thriller e, addirittura, soprannaturali, vanno dai sentimenti tra Riccardo Scamarcio e una defunta Vittoria Puccini all'amore segreto tra Kasia Smutniak e Michele Riondino, reso impossibile da Lello Arena, padre duca di lei.
Trailer ufficiale italiano per Short skin - I dolori del giovane Edo (2014), un film di Duccio Chiarini con Matteo Creatini, Francesca Agostini, Nicola Nocchi. Sin da quando è piccolo, il diciassettenne Edoardo soffre di una malformazione al prepuzio che lo [..] Fino ad arrivare ad uno sciocco Kim Rossi Stuart vittima di uno scherzo dai risvolti amari e ad una Paola Cortellesi badessa impegnata a mettere in penitenza la sua protetta Carolina Crescentini, sorpresa a peccare. Per concludere con Jasmine Trinca che, per amore del figliolo malato Niccolò Calvagna, chiede al povero Josafat Vagni un grande favore; man mano che, in maniera evidente, i tragici fatti del passato vengono tirati in ballo con l'intento di parlare dei problemi odierni miscelando fonte letteraria di taglio storico e macchina filmica da artigianato nostrano. E, rimanendo nell'ambito delle novità dell'home video digitale targato CG, segnaliamo due titoli Mustang Entertainment interpretati da Maria Grazia Cucinotta: "La moglie del sarto" (2014) di Massimo Scaglione e "Nomi e cognomi" (2015) di Sebastiano Rizzo. Con trailer, galleria fotografica e due brevissime interviste al regista e alla protagonista nella sezione riservata ai contenuti speciali, il primo, ambientato nell'Italia meridionale del 1960, vede la bella attrice siciliana nei panni di una quarantaquattrenne che, rimasta improvvisamente vedova di un sarto per uomini deceduto all'apice del successo artistico ed economico, si ritrova sola insieme alla figlia Marta Gastini, abbandonate da parenti e amici e, di conseguenza, costrette a chiudere l'attività. Fino al momento in cui decidono di riaprire l'atelier e di buttarsi a capofitto nel lavoro di "sarte per soli uomini" al fine di reagire a voci diffamatorie, provocazioni meschine e stratagemmi puerili da parte della gente del paese, dietro la cui malevolenza, in realtà, si nasconde il disegno truffaldino dell'assessore Ninni Bruschetta, che, con la complicità di un finto imprenditore venuto da Torino con le fattezze di Claudio Botosso, intende trasformare il borgo medioevale in un polo turistico di massa. Mentre prende forma una storia di malelingue e di lotta tutta al femminile contro i pregiudizi e che l'arrivo del puparo incarnato da Alessio Vassallo provvede a movimentare un elaborato che, curato sia per quanta scenografie e costumi e comprendente nel cast Ernesto Mahieux, Carlo Fabiano e Tony Sperandeo, riesce in più di un'occasione a salvarsi dal rischio di scadere nel look da soap opera. Il secondo, invece, inizialmente pensato come storia riguardante Giuseppe Fava, scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore ucciso nel 1984 da Cosa Nostra, cala la cara vecchia Maria Grazia nel ruolo della spaventata moglie di uno stimato giornalista profondamente convinto che la verità sia raccontare i fatti. Giornalista cui concede anima e corpo l'ottimo Enrico Lo Verso e che, rientrato con la propria famiglia da Milano in un piccolo paese dell'Italia meridionale, sua terra d'origine, si decide a portare avanti il suo giovane team in un susseguirsi di successi e insuccessi, vittorie e sconfitte all'insegna del pensiero che prevede di scrivere ciò che si vede quale dovere di un giornalista. Pensiero che lo porta a fondare con grossi sacrifici un giornale tutto suo, ma anche a ricevere tutt'altro che rassicuranti avvertimenti (comprese buste con dentro pallottole); contornato da una varietà di volti che includono Dino Abbrescia, il sopra citato Ninni Bruschetta, Antonio Stornaiolo, Aurelio D'Amore, Giorgia Masseroni, Marco Pezzella, Paolo Strippoli e Titti Cerrone, Marco Rossetti e il Mingo De Pasquale di "Striscia la notizia" nell'inedita figura di un commissario sposato con Barbara Tabita. Al servizio di un connubio basso budget-cinema d'impegno sociale non distante da esempi firmati dal romano Stefano Calvagna, rispetto ai quali, però, tende a costruirsi su lenti ritmi narrativi. Una commovente, riuscita parte finale completa il tutto... prima che vi spostiate nella sezione extra per scovare il cortometraggio "La ricotta e il caffé", firmato dallo stesso Rizzo, e i due videoclip di Peppe Giuffrida "Nomi e cognomi" e "Passa la banda".
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