Il quinto Terminator, il terzo Insidious e Unfriended in blu-rayEffetti speciali, brividi, moderne tecnologie e tanti extra! di Francesco Lomuscio23 novembre 201511:57
Chi non ricorda l'impatto che ebbe sul pubblico il mitico "Terminator", che, diretto nell'ormai lontano 1984 dal futuro autore di "Avatar" James Cameron, portò al successo l'austriaco Arnold Schwarzenegger nei panni di un pericoloso cyborg inviato dal 2019 con l'ordine di uccidere la giovane cameriera Sarah Connor, ovvero colei che avrebbe messo al mondo il John da cui sarebbe dipesa la vittoriosa resistenza in una guerra tra esseri umani e robot?
Dopo tre sequel - dei quali soltanto il primo diretto da Cameron - concepiti tra il 1991 e il 2009, il caro vecchio Schwarzy è tornato per la quinta volta a portare sullo schermo il suo personaggio più famoso (anche se, in realtà, nel quarto "Terminator salvation" faceva soltanto un'apparizione ricreato digitalmente) in "Terminator Genisys", che, con l'Alan Taylor autore di "Thor: The dark world" al timone di regia, vede il Jason Clarke di "Apes revolution - Il pianeta delle scimmie" impegnato a concedere anima e corpo a John Connor, il quale spedisce trentacinque anni indietro, dal 2029, il combattente Kyle Reese alias Jai Courtney per fargli portare a compimento, appunto, la già citata salvezza della madre, ora con le fattezze della Emilia Clarke della serie televisiva "Il trono di spade". Un Reese destinato a scoprire che il passato originale è cambiato e che, con una Sarah Connor i cui genitori vennero uccisi proprio da un cyborg quando era bambina, si ritrova alleato al T-800 riprogrammato e che ha cresciuto e addestrato la ragazza. Perché, in fin dei conti, tra viaggi temporali turbati dalla formazione di un presente alternativo e nostalgico rispolvero di alcuni momenti del capostipite inscenati da altri punti di vista, lo stratagemma alla base dello script ricco di trovate non sembra concettualmente discostarsi da quanto operato da Robert Zemeckis nel suo "Ritorno al futuro parte II" (1989); mentre, tra entrata in scena del T-1000 in metallo liquido in omaggio al secondo episodio e introduzione dell'ibrido umano-cyborg nanotecnologico T-3000, che si aggiunge ai violenti avversari, lo spettatore viene efficacemente coinvolto in mezzo a scontri con elicotteri in volo e inseguimenti a bordo di uno scuolabus, ma senza dimenticare riferimenti al terrorismo e una evidente, affascinante critica rivolta alla tecnologia quale forma di pericolo nei confronti dell'unione familiare.
Trailer ufficiale italiano per Terminator: Genisys (2015), un film di Alan Taylor con Arnold Schwarzenegger, Emilia Clarke, Jai Courtney. Quando John Connor (Jason Clarke), leader della resistenza umana spedisce il sergente Kyle Reese [..] Con ottimi effetti visivi, ovviamente, dei quali è possibile apprendere la realizzazione tramite un filmato di quindici minuti incluso nella sezione extra del blu-ray del film edito da Paramount, insieme a un quarto d'ora di interviste al cast e ad un esauriente sguardo alle riprese effettuate tra New Orleans e San Francisco. Ma non si tratta dell'unico nuovo capitolo di una saga ad approdare nel mercato dell'home video in alta definizione, in quanto Sony pictures lancia "Insidious 3 - L'inizio", ovvero l'antefatto di quanto raccontato dal malese James Wan - qui figurante soltanto in qualità di produttore - nelle ghost story "Insidious" e "Oltre i confini del male: Insidious 2". Antefatto che, diretto dal Leigh Whannell sceneggiatore dell'intero franchise e che vi compare come acchiappafantasmi al fianco di Angus Sampson, tira in ballo la giovane aspirante attrice Quinn Brenner, ovvero Stefanie Scott, la quale, figlia di Sean - interpretato da Dermot Mulroney - e desiderosa di entrare in contatto con la defunta madre, si rivolge all'esperta in ipnosi e nel soprannaturale Elise Rainier, ancora una volta con le fattezze di Lin Shaye e che si trova obbligata ad intervenire nuovamente dal momento in cui la ragazza, costretta ad una convalescenza in casa a causa di uno spaventoso incidente, viene aggredita da un'entità maligna soprannaturale. Evento che porta la donna a chiamare a raccolta tutti i suoi poteri nel contattare i morti per avventurarsi nelle profondità dell'aldilà e affrontare un demone caratterizzato da insaziabile brama di anime umane; man mano che, tra crepe sul che si manifestano soffitto e rumori sospetti provenienti dal piano superiore, dove, pare non abiti nessuno, brividi e spaventi sono garantiti anche grazie al coinvolgimento di laptop agli smartphone. Sebbene, in mezzo all'apparizione di un occhio aperto in fondo alla gola e la presenza di uno spettro femminile non distante da quelli sfornati dal cinema della paura di matrice orientale, vi sia anche spazio per una spruzzata sentimentale alla "Ghost - Fantasma" nel corso della fase finale della oltre ora e mezza di visione; in questo caso arricchita da tre scene eliminate, un'intervista alla band musicale Cherry Glazerr (esegue nella colonna sonora il brano "Tiptoe through the tulips") diciannove minuti di making of, undici in compagnia del sensistivo Michael J. Kouri che parla di case infestate, nove di sguardo al concepimento delle spaventose entità e altrettanti di dietro le quinte relativo alla scena dell'incidente d'auto. Una produzione Blumhouse come pure "Unfriended" che, prodotto nel 2014 dal russo Timur Bekmambetov - regista di "Wanted - Scegli il tuo destino" e "La leggenda del cacciatore di vampiri" - e diretto dal connazionale Leo Gabriadze, è Universal a rendere disponibile su disco. Un horror tendente a rivoluzionare il concetto di found footage coinvolgendo Renne Olstead, Will Peltz, Jacob Wysocki, Courtney Halverson, Shelley Hennig, Moses Storm e Matthew Bohrer in una lunga conversazione notturna in chat che li vede alle prese con messaggi in arrivo su Skype inizialmente accomunabili ad uno scherzo, ma che sembrerebbero essere inviati da una ragazza suicidatasi un anno prima e il cui tragico gesto è mostrato in un video pubblicato su YouTube. Infatti, tra videochiamate, messaggi scritti e notifiche e post su Facebook, il tutto si rivela interamente raccontato dal desktop di un computer, la cui inquadratura fissa finisce per rappresentare uno stratagemma decisamente innovativo dal punto di vista della narrazione su schermo (anche se qualche piccolo precedente già aveva fatto la sua apparizione). D'altra parte, è attraverso il ricorso alle diverse finestre della chat aperte che si sviluppa la tesa evoluzione dell'operazione, orchestrata in mezzo a bugie e segreti atti progressivamente a far emergere i legami tra i diversi naviganti e la defunta e non poco interessante per quanto riguarda il forte (retro)gusto di esperimento psico-sociale d'inizio terzo millennio. In quanto, con le uccisioni dei vari protagonisti poste nella sua seconda parte, è una vera e propria analisi dei comportamenti (dis)umani nel sempre più cinico periodo storico della rete telematica a venire alla luce nel trasmettere in maniera convincente l'isterismo trapelante dalle stressanti multi chat. Insomma, un trittico che non manca davvero di forti emozioni!
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