Arrivano in blu-ray The judge, Annabelle ed ... e fuori nevica!

Robert Duvall e Robert Downey Jr. padre e figlio in un dramma giudiziario dalle emozioni forti a firma di David Dobkin, cui dobbiamo commedie del calibro di "2 single a nozze" (2005) e "Fred Claus-Un fratello sotto l'albero" (2007).
È per questo motivo, probabilmente, che non risulta assente una spruzzata di umorismo in "The judge" (2014), reso disponibile su supporto blu-ray da Warner, corredato di commento audio del regista, diciotto minuti di scene eliminate, ventidue di making of e un'intervista dell'attore Dax Shepard a Billy Bob Thornton, Vincent D'Onofrio e alla già citata coppia di protagonisti.
Downey Jr. avvocato di successo costretto a tornare nella cittadina d'origine dopo l'improvvisa scomparsa dell'anziana madre, Duvall giudice della contea, nonché genitore con cui ha sempre avuto rapporti burrascosi, si trovano al centro di una vicenda che vede il primo impegnato a difendere il secondo dal momento in cui questo viene sospettato di omicidio.
Nel corso di oltre due ore di visione che, con Vera Farmiga nei panni di una ex fiamma dell'avvocato, puntano, ovviamente, sul faccia a faccia generazionale tra i due attori, senza che la professionalità dell'uno sovrasti quella dell'altro e con l'evidente fine di spingere, inoltre, lo spettatore alla commozione.
Un disco fornito anche di codice per scaricare legalmente la copia digitale del film, come pure quello di "Annabelle" (2014) di John R. Leonetti, ovvero il prequel de "L'evocazione-The conjuring" (2013) di James Wan, ispirato a fatti realmente accaduti e riguardante due noti investigatori del paranormale chiamati ad aiutare una famiglia terrorizzata dalla presenza maligna manifestatasi all'interno della sua isolata fattoria.
Fattoria in cui faceva la sua apparizione la bambola vintage del titolo di questo nuovo capitolo, Annabelle, vestita con abito da sposa bianco candido e che finisce per essere regalata da Ward Horton alla moglie incinta Annabelle Wallis.

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Segnando soltanto l'inizio di un horror che, con una setta satanica destinata ad essere tirata in ballo, manifesta evidenti rimandi al super classico "Rosemary's baby-Nastro rosso a New York" (1968) di Roman Polanski.
Un horror dal forte sapore d'intrattenimento da brivido vecchia maniera, ulteriormente accentuato sia dal coinvolgimento di un sacerdote incarnato da Tony Amendola, sia dalla presenza di una kruegeriana entità artigliata.
Man mano che viene ribadito che Dio loda il sacrificio e che si susseguono situazioni proto-"Paranormal activity" (2007); prima di passare ai contenuti speciali spazianti da diciotto minuti di scene eliminate a quattro brevi dietro le quinte.
Warner, però, non dimentica gli spettatori in cerca di una spensierata serata davanti al piccolo schermo casalingo lanciando in alta definizione anche "... e fuori nevica!" (2014) di Vincenzo Salemme, trasposizione cinematografica dell'omonima commedia teatrale portata in scena dal comico napoletano nel 1994 e nata, a quanto pare, da un'idea di Enzo Iacchetti. Commedia di cui riprende proprio il cast originale, ponendo se stesso nel ruolo dell'eterno immaturo che vive cantando su una scintillante nave da crociera con lo pseudonimo David Carradine (!!!) e Carlo Buccirosso e Nando Paone in quelli dei fratelli: il primo agente di cambio disoccupato e afflitto dall'amore inespresso per una donna che può contattare soltanto per telefono in quanto sorvegliata da una madre guardiana della sua castità, il secondo simpatico picchiatello che vive in una realtà tutta propria, interpretando senza soluzione di continuità ogni personaggio che osserva e incontra nella vita reale.
Fratelli presso cui torna a Napoli, dove manca da quasi trent'anni, per la lettura del testamento in seguito alla morte della madre; prima dell'entrata in scena di un avvocato interpretato da Maurizio Casagrande, di una giovane e bella non vedente con il volto di Margareth Madè e di un inedito Giorgio Panariello in versione romanesca.
Tutti al servizio di una storia di convivenza forzata orchestrata tra scontri, equivoci e ipocrisie familiari scoperchiate che, come da tradizione salemmiana, s'ispira alla comicità di Totò per quanto riguarda la tipologia di battute sfoderate dai simpatici interpreti.
Con quattro scene eliminate ed un backstage di diciassette minuti quali extra.