U-Carmen eKhayelitsha
Da George Bizet a Mark Dornford-May passando, ovviamente, per la Carmen: opera tragica tra le più rappresentative e famose nella Parigi del 1875. L'opera lirica originale, rappresentata per la prima volta al Teatro Dell'Opera Comica, vedeva Carmen, operaia in una manifattura di sigarette, invaghirsi di José, un poliziotto di caserma. Tra i due sboccia un amore intenso, tale da spingere José ad abbandonare il suo lavoro e a dedicarsi anima e corpo alla sua amata. Ma la nuova vita non arride al giovane, tacciato come disertore, e l'arrivo del toreador Escamillo, lo rende geloso quanto folle…

Il personaggio della Carmen può essere definito tra i più controversi del teatro lirico moderno: civetta, seducente, impulsiva, volubile, e fragile, la Carmen, che ha visto nella interpretazione di Maria Callas la più autentica identità teatrale, è un personaggio che ha saputo anticipare le dark-lady del cinema noir americano. Opera di grande importanza quindi, capolavoro di Bizet, snobbata inizialmente dal pubblico, e ricordata qualche anno fa prima dal regista Rosi e poi anche da una pubblicità di detersivi…

Il rifacimento di Mark Dornford-May ambientato in un Africa assolata, rappresenta anche il suo esordio alla regia. La storia è la stessa, con l'unica variazione nei nomi, come uguali sono le musiche. Il tentativo di fondere il fascino della lirica, strumento prettamente teatrale, con il cinema, attraverso l'uso di telecamere a mano e grandangolo, è audace quanto difficile. E pone oggettivi dubbi di tipo trans-cinematografico e metafilmico: cosa rimane, in ultima analisi, di un capolavoro, se a questo togliamo quegli elementi che lo hanno reso tale? Esperimento.

Lo spettacolo è rappresentato sul grande schermo dalla compagnia Dimpho Di Kopane, di grande eleganza visiva, guidata dalla protagonista, Pauline Malefane, carismatica e tenace, coautrice anche dei testi e della traduzione di U-Carmen.

Viene da chiedersi cosa avrebbe pensato Bizet di questa nuova trasposizione della sua Carmen, ma non lo sapremo mai. Del resto lo stesso sfortunato autore è all'oscuro anche del successo che arrise alla sua opera originale, morendo tre mesi dopo la prima rappresentazione…
Film difficile, senza girarci troppo intorno, ma coraggioso, a cui manca, forse, solo la magnificenza del Teatro. Perché questa volta, quella del Cinema, non basta.

La frase: "…Ispezionate le ragazze…".

Diego Altobelli

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