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4 mesi, 3 settimane e 2 giorni
4 MESI, 3 SETTIMANE, 2 GIORNI fa parte di un progetto più ampio intitolato TALES FROM THE GOLDEN AGE - una storia personale sul comunismo in Romania raccontata attraverso le sue leggende urbane. Obiettivo del progetto è parlare di quel periodo senza riferirsi direttamente al comunismo ma per mezzo di diverse storie che si concentrano sulle scelte personali, in un periodo di disgrazie che la gente deve vivere come se fosse un periodo normale. 4 MESI, 3 SETTIMANE, 2 GIORNI è il primo film della serie.
NOTE DI REGIA
La storia:
La sceneggiatura prende spunto dal quel genere di esperienze personali che la gente normalmente non condivide con gli altri. Con coloro che sono entrati in contatto con la mia storia è accaduto qualcosa di inaspettato: una volta ascoltata, avevano una storia personale di questo genere da condividere. All’improvviso tutti avevano qualcosa da dire su questo argomento. Ero sorpreso nello scoprire quanto queste storie siano comuni e tenute nascoste. Non le ho usate nel film - ho seguito solo la storia che conoscevo meglio - ma mi hanno aiutato a comprendere quanto il fenomeno fosse diffuso.
La sceneggiatura:
Ho scritto la prima stesura a luglio 2006. Era molto più lunga della versione finale - contava circa 160 pagine e descriveva con maggiore ricchezza di particolari le mattinate delle ragazze nel dormitorio per studenti. Comprendeva anche la visita del padre di Gabita l’unica scena che è stata girata e poi tagliata in fase di montaggio. Ho deciso di sacrificare una buona scena con molti suggerimenti relativi all’influenza dei genitori sulle decisioni dei personaggi - in favore di una coerenza narrativa. Nel frattempo, Otilia si era imposta con autorità come il personaggio principale. Durante le riprese ho iniziato a riscrivere soprattutto i dialoghi, ma non solo. Riscrivo sempre le scene quando conosco la location e dopo aver fatto una lettura dei dialoghi con gli attori. Ho continuato ad aggiungere sostanza all’anima del film -le scene con il signor Bebe- e ho dato libero sfogo al ritmo mozzafiato della parte finale.
Il contesto storico:
Nel 1986 è entrata in vigore in Romania una legge che vieta l’aborto. Gli effetti sono stati immediati: nei primi anni settanta, c’è stato un decisivo incremento del numero delle nascite, numero nettamente superiore al periodo precedente, il 1966. La media del numero dei bambini in una classe è aumentato da 28 a 36. Il numero delle classi nelle scuole è aumentato da
2/3 a 9/10. Quando andavo a scuola, in classe mia c’erano sette Cristian - non c’erano abbastanza nomi per tutti... Le donne hanno iniziato quasi subito a far ricorso all’aborto illegale. Alla fine del comunismo, fonti affidabili affermano che oltre 9000 donne sono morte a seguito di un’interruzione di gravidanza nel periodo 1966 - 1989. In quel contesto, l’aborto aveva perduto ogni connotato morale e veniva invece percepito come un atto di ribellione e resistenza contro il regime. Dopo il 1989, una delle prime misure prese nel paese libero è stata quella di legalizzare nuovamente l’aborto. Ne sono conseguiti quasi un milione di aborti nel primo anno - un numero nettamente superiore rispetto a qualunque altro paese europeo. Ancora oggi in Romania l’aborto viene usato come metodo contraccettivo, con oltre 300.000 interventi ogni anno.
Il casting:
Avevo un solo attore in mente mentre stavo scrivendo: Vlad Ivanov - l’attore che interpreta il signor Bebe. Avevo lavorato con lui per una pubblicità un anno prima ed ero stupefatto dalla sua forza e dall’attenzione che poneva al dettaglio. Durante il casting, ho visto altri attori per il ruolo del signor Bebe, ma questo è servito solo a rafforzare la convinzione di essere nel giusto. Durante le riprese era in grado di recitare dieci pagine di dialogo senza sbagliare una sola parola, con l’esatta intonazione, tono di voce, pause e gestualità che avevamo deciso in precedenza. Avevo pensato di lavorare con Laura Vasiliu - che interpreta Gabita - nel mio primo film, OCCIDENT, ma per una serie di strane ragioni questo non è accaduto. In
seguito, abbiamo lavorato insieme per delle pubblicità e mi sono reso conto che poteva esprimere emozioni profonde. All’inizio avevo dei dubbi su di lei perché non era abbastanza giovane per la parte, ma è stata così convincente che li ha subito messi a tacere. Una settimana prima delle riprese mancava ancora il mio personaggio principale e non avevo ancora una soluzione: sembrava che avessi visto ogni attrice rumena tra i 18 e i 28 anni senza tuttavia trovare il mio personaggio. Poi ho deciso di convocare Anamaria Marinca da Londra. Dopo aver
vinto un premio Bafta per il suo primo film, si era trasferita in Inghilterra. Per il nostro basso budget, era un po’eccentrico assumersi l’onere di un costosissimo biglietto aereo solo per fare un provino,ma ho deciso che valeva la pena provare. Ci siamo incontrati a tarda notte, non appena è arrivata all’aeroporto, ed ero deluso: Anamaria come persona non era il mio personaggio. Il giorno successivo abbiamo letto delle scene insieme: la trasformazione era stupefacente. Il mio personaggio parlava attraverso le labbra di Anamaria, come se ne fosse posseduta. È fantastica, tutto il film poggia sulle sue spalle.
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