F. Murray Abraham, Enrico Lo Verso, Alicja Bachleda-Curus, Jerzy Skolimowski, Piotr Adamczyk, Marius Chivu, Antonio Cupo, Giorgio Lupano, Yorgo Voyagis, Daniel Olbrychski.
Produzione:
Agresywna Banda, Film Commission Torino-Piemonte, Martinelli Film Company International, Rai Cinema
Trama: L'11 settembre 1683 trecentomila guerrieri chiamati da ogni angolo dell'Impero Ottomano tengono Vienna sotto assedio. Sono comandati dal Gran Visir Kara Mustafa, al quale il Sultano di Istanbul ha affidato il vessillo del Profeta: lo stendardo verde che la tradizione rivendica essere appartenuta al Profeta Maometto in persona.
Lo scopo della loro aggressione è di issare quella bandiera su tutte le capitali d'Europa, tra le quali, in ultimo, Roma, la culla della Cristianità. L'apparizione di una cometa luminosa nei cieli, viene interpretata come un segno di Allah che promette una gloriosa vittoria dell'Islam e la sottomissione dell'Europa cristiana. I cavalli arabi si abbevereranno presto alle fontane di Piazza San Pietro. Nonostante due mesi di resistenza eroica, il destino di Vienna sembra segnato: colpi di cannone dell'esercito turco hanno fatto breccia nelle mura in diversi punti, aprendo la via per una rapida incursione della cavalleria tartara affiancata ai giannizzeri del Visir. Le sortite sono sempre più feroci e frequenti. L'11 settembre - alle prime luci dell'alba - un monaco cappuccino tiene messa in cima alla collina che sovrasta la città. Poi, con un ultimo appassionato sermone, incita le truppe cristiane. Il suo nome è Marco da Aviano, nato in Friuli nel 1631 da una nobile stirpe. E' il consigliere e la guida spirituale dell'Imperatore Asburgico Leopoldo I. La battaglia tra i due eserciti opposti si trascina fino al tramonto, con risultati alterni per le due parti, in un gioco strategico di avanzate e ritirate, finchè la Lega Santa, guidata dal Re Polacco Jan III Sobieski conduce l'assalto finale che sbaraglia le truppe ottomane e l'ultima resistenza dell'accampamento nemico: venticinquemila tende tra le quali troneggia il padiglione verde dello stesso Kara Mustafa. Durante l'intera battaglia la figura di Marco da Aviano si staglia nel cielo in cima alla collina tenendo tra le mani il crocefisso, sollevato al cielo.