Noir ambientato nella Hollywood anni '40, tratto da una storia vera e dall'omonimo romanzo di Ellroy. De Palma confeziona un film patinato in cui fanno bella mostra colori slavati e abiti demodè. Costruisce la storia abbastanza linearmente ma non riesce a darle un buon ritmo, anzi si addormenta in molti punti in cui lo spettatore che non abbia letto il libro non riesce a seguire la trama. Come sempre nei libri di Ellroy il numero dei personaggi, mischiati tra realtà e finzione, si moltiplicano e trovano difficilmente forma nel grande schermo, dove ad ognuno è dedicato pochissimo tempo. L'operazione era riuscita bene con "L.A. confidential", riesce molto peggio in questo caso. Alla fine rimane un film dalla confezione pregiata ma che lascia insoddisfatti.
Sono questi i termini con cui si può definire, volendo essere buoni, questo film. The Black Dalia fa acqua da tutte le parti, non lo si può negare, a maggior ragione se si è estimatori del romanzo di Ellroy. Le premesse e gli spunti per relizzare un ottimo film c’erano tutte, ma sono state o tralasciate o travisate. S. Johansson, J. Hartnett e H. Swank sono completamente fuori parte: la prima scade nella macchietta, il secondo risulta completamente immaturo sia per doti che per aspetto, e la terza recita un ruolo che per nulla le si addice. A. Eckart compie bene il suo lavoro, risultando fin troppo bravo al confronto degli altri, e M. Kirshner purtroppo la si vede solo in qualche minuto. Non si capisce del resto perché per interpretare il ruolo di una donna praticamente identica alla Dalia sia stata scelta H. Swank, che fisicamente c’entra ben poco con M. Kirshner. Nemmeno i comprimari fanno bella figura: basti vedere il grottesco e caricaturale della madre del personaggio di H. Swank. La Los Angeles del ’47 rievocata dal film scade pienamente nel clichè, più che tentare di essere un noir. Rispetto al libro il personaggio di Lee Blanchard (A. Eckart) ha un seguito diverso, senza rivelare nulla a chi il film non l’ha ancora visto, perdendo per strada tematiche valide che avrebbero accentuato nello spettatore la suspence e il dubbio sul coinvolgimento del personaggio negli accadimenti. Per non parlare di un finale inspiegabilmente cambiato, che pretende di essere l’epilogo di un’intricata vicenda che anche chi ne è già a conoscenza si ritrova disorientato. Il lavoro peggiore è stato quello dello sceneggiatore che adattando il testo per la pellicola non si preoccupa di toccare tematiche fondamentali che nel libro emergono: la necrofilia, l’ossessione (nel film praticamente immotivata) dei due poliziotti per il caso, i problemi di droghe di Lee, il coinvolgimento di alcuni poliziotti, etc.. Ma nemmeno De Palma ne esce a testa alta, ormai caricatura di se stesso, riprende con inutili pianisequenza e soggettive che fanno rimpiangere i capolavori precedenti. Ovviamente passando dal libro al film è impossibile non tralasciare alcuni elementi, ma la strada qui intrapresa lascia molto da pensare e irrita: "L.A. Confidential" dovrebbe essere un romanzo molto più complesso, ma la sua trasposizione cinematografica, con le dovute semplificazioni, è un prodotto di livello di molto superiore. The Black Dahlia risulta difficile da apprezzare per chi il romanzo non l’ha letto, mentre offende chi ne è rimasto attratto. E una cosa così da un regista autore di capolavori come "Scarface" e "Carlito’s Way" non è accettabile né giustificabile in alcun modo.
Questo film fa veramente schifo: La storia è molto confusionale e, come se non bastasse, di una lentezza estenuante: non riesce mai a decollare, e la noia quindi presto prende il sopravvento. Chi dice che questo film è bello lo fa solo per atteggiarsi ad intenditore. Evitatelo come la peste. A quanto pare De Parlma ha fatto il suo tempo.... Vorrei dare 1 ma, visto che gli attori non sono malaccio, sarò generoso e assegnerò un bel 2.
E' stata la prima volta in cui ho avuto la tentazione di togliere il dvd... snervante, troppo lento... e neanche la storia mi è piaciuta...
metto 2 per pietà.
Decisamente il film più brutto che io abbia mai visto.Dopo il primo quarto d'ora volevo scappare ma ho resistito ma alla prima mezz'ora mi sn addormentato nel divano.Film orribile storia banale,anche se con ottimi attori.Do un 1 più che meritato. Mi dispiace per Scarlett Johannson.
Trailer italiano (it) per La natura dell'amore (2023), un film di Monia Chokri con Francis-William Rhéaume, Magalie Lépine Blondeau, Pierre-Yves Cardinal.