mi spiece, ero partita con buone aspettative nei riguardi di questo film, il cast, la trama, l'ambientazione, de palma....sinceramente sono rimasta delusa, mi aspettavo un bel noir...invece ho trovato una trama...lenta..grigia...un film che a metà ho iniziato a mandare avanti veloce a causa della noia che si era impadronita di me....sintomo nn bello direi. Mi dispiace veramente, peccato.
Il regista non delude gli appassionati italiani del genere noir, mescolando sapientemente una storia dal sapore fin troppo americano con una fotografia ed un montaggio al cardiopalma. Grazie al filtro cinematografico la narrazione di James Ellroy ci offre il paradigma di una deriva umana, dolente caduta senza redenzione. Grande alternanza di sensualità, azione ed orrore. Interessante.
La ricostruzione della Los Angeles del dopoguerra è davvero notevole così come la regia che porta classe e maestosità in molte inquadrature. Peccato non si possa dire lo stesso del resto. La trama è sviluppata in maniera incredibilmente caotica ed è davvero difficile riuscire a seguire ogni svolgimento. J. Hatnett poi, per quanto ce la metta tutta, è affiancato da attori (e attrici) svogliati e non credibili nei rispettivi ruoli. E dire che il trailer prometteva così bene.
Non sicuramente un caolavoro questo film di De palma, ma senza dubbio un film di buona fattura. L fotografia , l'interpretazione e la sceneggiatura sonoda oscar però un film ha bisogno anche di altri aspetti per funzionare. Comunque sia mi ha coinvolto molto e gli metterei un bel 8, il 9 è per alzare la media di un film buono che gravita come valutazione nella mediocrità.
L'immediata sensazione che ho percepito all'uscita dal cinema è stata di smarrimento.Sì, smarrimento, nei confronti di una trama fin troppo intricata, che ogni tanto tenta di fornire agli spettatori dei chiarimenti...poco chiari. Troppe vie vengono percorse per poi essere abbandonate a loro stesse o liquidate con scarne spiegazioni, forniteci dalla voce fuori campo. Difficile rimanere concentrati per due ore di fila, nel tentativo di decifrare l'eccessivo "non-detto" presente nella sceneggiatura. Non si può far altro che affidarsi ad un'interpretazione personale della pellicola, perchè la regia provvede sporadicamente a guidarci in questo caotico dedalo di personaggi (ricordarsi tutti i nomi ed associarli ai volti è un'impresa veramente ardua!), situazioni, luoghi, menzogne camuffate da solide verità...
Per quanto riguarda gli interpreti, da un cast così ben assortito ci si aspettava di più, dal momento che Hartnett (il cui doppiatore è assolutamente inadatto) è apparso un pò inconsistente e quasi apatico nel ruolo di un personaggio che dovrebbe mostrarsi maggiormente tormentato ed assetato di verità; Eckhart è già più convincente nel delineare l'evoluzione interiore e comportamentale compiuta dal suo personaggio; deludente la Johansson, che stavolta appare inadeguata e si nota solo per il contrasto tra il candore dei suoi abiti e il cupo scenario della violenta Los Angeles del dopoguerra; chi ha dato l'ennesima riprova di essere una grande attrice è la Swank, perfettamente a suo agio anche negli insoliti panni di sensuale ed ambigua dark lady; vera rivelazione del film non può che essere la dalia nera-Kirshner (che purtroppo ci è concesso di vedere col contagocce), la cui espressività ricorda da vicino quella dei grandi del cinema muto.
Una nota di merito va a fotografia e scenografia, che riproducono in maniera realistica e fedele l'atmosfera noir del romanzo di Ellroy.
Insomma,un film che aveva grosse chances di perfetta riuscita, ahimè non sfruttate.