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Drag Me to Hell
Per tutti coloro che credevano ormai esaurita la vena splatter di Sam Raimi dal momento in cui ha cominciato a dedicarsi ai diversi film della serie "Spider-man", è giunta l’ora di essere smentiti da questo ritorno all’horror che l’autore della trilogia "Evil dead" alias "La casa" ideò come racconto breve, insieme al fratello Ivan, già nel lontano 1989, durante la lavorazione di "Darkman".
Tra spaventosi posseduti pronti a levitare dal terreno e dolorosa violenza attuata sui vari corpi presenti all’interno delle inquadrature, infatti, si prova quasi l’impressione di essere tornati ai tempi della citata serie interpretata da Bruce Campbell nell’assistere alla vicenda della giovane Christine Brown (Alison Lohman), funzionario di banca che, fidanzata con l’affascinante professore Clay Dalton (Justin Long), si ritrova perseguitata da un malvagio spirito dopo che l’anziana e misteriosa signora Ganush (Lorna Raver), vistasi negare una proroga del prestito per il mutuo della casa, le ha vendicativamente lanciato una maledizione.
Un esile ma azzeccato pretesto per poter dare il via alla sequela di assurde situazioni che, oltre a tirare in ballo il veggente Rham Jas (Dileep Rao), vedono la povera protagonista sbatacchiata da una parte all’altra dello schermo e investita da vomito e altri disgustosi liquami; mentre non mancano esilaranti personaggi di contorno (si pensi alla mamma di Clay) e un occhio che schizza fuori dall’orbita rileggendo in maniera evidente un momento storico de "La casa 2".
Perché, come di consueto, il notevole senso del ritmo è garantito soprattutto dal connubio tra il veloce montaggio di Bob Murawski ("L’armata delle tenebre") e la massiccia dose d’ironia atta a stemperare il clima di paura, testimoniato in particolar modo dall’immancabile uso del sonoro volto a far balzare lo spettatore dalla poltrona.
Con almeno due sequenze che meritano la citazione: quella dell’aggressione all’interno di un garage e quella che, nel corso degli ultimi minuti di visione, si svolge di notte in un cimitero, ponendo ancor più in evidenza il lodevole lavoro svolto dallo scenografo Steve Saklad ("Spider-man 2") e dal direttore della fotografia Peter Deming ("La vera storia di Jack lo squartatore").
La frase:
- "Hai visto qualcosa?"
- "Hai attirato uno spirito maligno"
Francesco Lomuscio
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