Macbeth – Neo film opera e Peggio per me, nuovi titoli home video di Distribuzione indipendente

CG Entertainment (www.cgentertainment.it) prosegue con il lancio su supporto dvd dei titoli diffusi cinematograficamente da Distribuzione indipendente.
Sono due lavori completamente differenti tra loro a rappresentare le ultime novità: “Macbeth - Neo film opera” di Daniele Campea e “Peggio per me” di Riccardo Camilli.
Impreziosito dai contrasti garantiti dalla fotografia di Federico Deidda, il primo è un mediometraggio girato in bianco e nero che, in meno di un’ora, attinge da William Shakespeare al fine di proporre un Macbeth inedito, per la prima volta interpretato da una donna qui corrispondente al nome di Susanna Costaglione.
Un interessante esperimento che, chiaramente di taglio teatrale e basato soprattutto sulle performance sfoggiate dagli attori, comprendenti Franco Mannella, Irida Gjergji Mero e Claudio Di Scanno, tende a plasmare un personaggio androgino, sospeso in un mondo da incubo e divorato dalla solitudine.

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Perché, man mano che le musiche di Giuseppe Verdi e inserti sperimentali scandiscono un legame inscindibile tra suono e immagine, sono scenari post industriali e ambientazioni allucinate a caratterizzare una atipica operazione che, in questo caso accompagnata da trailer e galleria fotografica nella sezione extra del disco, si immerge in un’atmosfera cupa, quasi horror, in un certo senso espressionista.
Ventisette minuti di backstage, quattordici di presentazione presso un festival, il trailer e un’intervista al regista fanno invece da contenuti speciali al secondo, scritto e diretto a budget quasi zero dal già citato Camilli, che ne è anche interprete insieme al fratello Claudio. I due, infatti, sono i quarantenni Carlo e Francesco, bruscamente separati dalla madre del secondo quando, nel 1986, vennero sorpresi a creare tramite l’uso di mangianastri alcuni audio-remix di televendite e film hard, anziché dedicarsi ai compiti.
Depresso da anni, Claudio vive barricato nella casa materna, mentre Francesco, mollato dalla moglie, licenziato dall’incarico di insegnante di sostegno, visto come un perdente dalla figlia dodicenne e, di conseguenza, pronto a gettarsi da un ponte in campagna, cambia idea proprio a causa di quella voce di bambino registrata nelle ritrovate audiocassette, che torna a farsi viva.
Segnando lo strambo inizio di una gradevole e originale commedia a metà strada tra Nanni Moretti e Francesco Nuti che, con il cineasta Angelo Orlando brevemente coinvolto nel ruolo di uno zio, tira in ballo in maniera a suo modo nostalgica gli anni Ottanta (occhio alle magliette di Hurricane Polimar e ai fumetti e locandine di film splatter) non per farne un manifesto elogiativo, bensì limitandosi ad utilizzarli come metro per misurare la distanza da ieri alla crescita.
E il momento del dialogo a tavola è il più divertente della quasi ora e cinquanta di visione.