Uno Sguardo serial sui telefilm che raccontano la quotidianitàIl nuovo universo dei serial di qualità spiegato da Andrea Cinalli di Redazione FilmUP.com28 ottobre 201611:48
È incontestabile il fatto che ormai moltissimi prodotti televisivi, specie quelli a partire dagli anni Novanta, abbiano una qualità davvero molto elevata, tanto che sono sempre di più le star cinematografiche molto famose e pluripremiate che decidono di prendere parte a prodotti destinati al piccolo schermo. Tra i nomi più importanti possiamo citare per esempio Kevin Spacey, insuperabile in "House of cards", o Matthew McConaughey che, con estrema naturalezza, passa dall'Oscar per "Dallas Buyers Club" all'ottimo "True Detective", che nel 2014 ha riscritto la storia dei serial crime.
Ma perché questi prodotti sono migliorati così tanto e, addirittura, spesso sono definiti migliori dei prodotti cinematografici? Ci dà delle risposte lo scrittore Andrea Cinalli, classe 1992 e collaboratore da anni con riviste specializzate e non, per cui cura rubriche e sezioni sui telefilm e autore dell'interessante "Sguardo serial - I telefilm che raccontano la contemporaneità".
Il trailer della seconda stagione per Gomorra - La serie (Serie TV) (2014), un film di Stefano Sollima, Claudio Cupellini, Francesca Comencini con Walter Lippa, Salvatore Esposito, Marco D'Amore. Il desiderio di diventare il futuro boss, induce Ciro a metter da parte la radicata tradizione [..] Cinalli mette in luce i tratti distintivi della nuova serialità televisiva e li analizza con umorismo e ironia. Si parla della centralità e dell'importanza dello sceneggiatore-showrunner, figura cardine dell'intero apparato creativo, le nuove tecniche di scrittura, e la ricerca di nuove forme espressive. Attraverso un'analisi dei punti forti e deboli delle fiction, sia italiane sia straniere, interviste e una panoramica delle serie più interessanti, famose e meno famose, riuscite e meno riuscite, divise per argomenti (Delitti & Politica, Morti & Non-morti, Fantasilandia, La TV in salotto, Giovani serial crescono e Lavoro in rosa), l'autore ci fa scoprire i meccanismi alla base della realizzazione di queste serie così innovative e coinvolgenti, capaci di veicolare storie in grado di tenerci incollati al piccolo schermo in trepidante attesa del successivo episodio, con argomenti originali, ma soprattutto spesso con nuovi modi di comunicazione e impianti scenici coinvolgenti al pari delle storie raccontate. Le serie citate da Cinalli sono tantissime, dall'osannato "Breaking bad", il cui finale è stato sconvolgente e a detta di molti il più incredibile e bello della storia della televisione, al già citato "House of cards", per continuare con "The killing 3" (di alcune vengono analizzate stagioni particolari), "Hostage", il nostro "Gomorra", "Gotham", "True blood, "The walking dead 4", "C'era una volta 3", "Jane the virgin" e "Resurrection". Un libro scritto in modo scorrevole, ironico e divertente, che si lascia leggere facilmente e che non può mancare nella libreria degli amanti dei telefilm, che grazie a questo scritto possono capire maggiormente i meccanismi di creazione alla base dei loro prodotti preferiti. Ma lo stesso possiamo dire a coloro che non amano le serie televisive, perché le considerano prodotti inferiori, qualitativamente parlando, a un buon film. Grazie all'analisi di Cinalli potrete ricredervi e imparare a capire e apprezzare l'enorme, e ormai di alto livello, lavoro che c'è dietro la creazione di un telefilm!
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