L'inedito The interview, il terzo Hunger games e La teoria del tutto in home video

James Franco è Dave Skylark, presentatore del popolare talk show "Skylark tonight", che ospita ogni sorta di celebrità, mentre Seth Rogen ne è il produttore Aaron Rapaport in "The interview" (2014), diretto dal secondo insieme ad Evan Goldberg e che, più volte annunciato per un'uscita cinematografica mai avvenuta, approda direttamente in dvd distribuito da Columbia pictures.
Un esilarante miscuglio di commedia e action movie made in USA che, tra divertenti apparizioni del rapper Eminem e di un calvo Rob Lowe, vede l'esistenza dei due protagonisti cambiare improvvisamente quando, scoperto che il leader della Corea del Nord Kim Jong-un è un fan del loro programma, riescono a ottenere un'intervista con lui nella speranza che un simile scoop li renda più credibili come giornalisti seri; senza immaginare, però, che la CIA abbia deciso di reclutarli proprio per eliminare il dittatore.
Ed è da qui, quindi, che la oltre ora e quaranta di visione, infarcita addirittura di pericoloso confronto con una tigre, si alterna tra pericolose missioni e umorismo tipico della comicità americana d'inizio terzo millennio, non priva di linguaggio molto poco elegante e, ovviamente, di feroce satira politica (del resto, è noto che il film non sia stato affatto preso bene dalla Corea del Nord).
Tirando in ballo perfino spruzzate di splatter, tra dita mozzate e corpi schiacciati da carri armati, nel corso di un inedito tutto da ridere il cui disco, al di là del commento audio dei due registi, offre nella sezione extra "Nudi e terrorizzati: Il cast di 'The interview' esposto alle intemperie", ovvero tredici minuti di parodia dei reality alla "L'isola dei famosi" con Franco e Rogen del tutto privi di indumenti in un bosco (!!!).
Universal, invece, rende disponibile in alta definizione "Hunger games: Il canto della rivolta parte 1" (2014), terzo capitolo delle avventure tratte dal best seller di Suzanne Collins che non ha tardato a diventare uno dei casi editoriali di inizio XXI secolo.
Capitolo che, dopo "Hunger games" (2012) di Gary Gross e "Hunger games: La ragazza di fuoco" (2013), firmato dallo stesso Lawrence qui nuovamente al timone di regia, riporta in scena Jennifer Lawrence nei panni della offertasi volontaria per concorrere ai futuristici giochi del titolo, poi alle prese, insieme a Peeta alias Josh Hutcherson, con un tour dei vincitori attraverso i distretti di Capitol al fine di ricordare tutti i morti nelle gare.
La Katniss Everdeen che si risveglia nei bunker sotterranei del Distretto 13 e che, ancora scossa dagli ultimi avvenimenti e lontana dai suoi alleati rimasti a Capitol City, accetta di diventare la Ghiandaia Imitatrice, leader e simbolo della rivolta; pur sapendo che, ormai, nulla può fermare il presidente Snow, ovvero Donald Sutherland, e la sua sanguinosa vendetta contro di lei e le persone che maggiormente ha a cuore.

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Man mano che è il mondo intero ad essere in ballo e che uno scenario decisamente apocalittico fa da sfondo ad un tassello meno propenso ai momenti d'azione (comunque presenti) e più attento allo sviluppo dei rapporti tra i diversi personaggi, comprendenti l'amico devoto Gale interpretato da Liam Hemsworth, il presidente Coin con le fattezze di Julianne Moore e Plutarch Heavensbee, una delle menti dietro la ribellione, incarnato dal compianto Philip Seymour Hoffman.
Lo stesso Philip Seymour Hoffman cui è dedicato un tributo di undici minuti da parte di regista e cast nei contenuti speciali del blu-ray, comprendenti un making of diviso in otto parti, nove scene eliminate, il commento audio di Francis Lawrence e della produttrice Nina Jacobson, il video musicale di "Yellow flicker beat" di Lorde ed un mini-speciale di otto minuti con la stessa al lavoro, appunto, sulla canzone che fa da colonna sonora al film.
Ma non è finita, perché, sempre a proposito di blu-ray Universal, tra le novità abbiamo l'acclamatissimo "La teoria del tutto" (2014) di James Marsh, pellicola che ha consentito a Eddie Redmayne di conquistare il premio Oscar grazie alla sua magistrale prova d'attore nel ruolo del fisico, matematico, cosmologo e astrofisico britannico Stephen Hawking.
Una reale storia di vita che, ambientata nell'Università di Cambridge del 1963, parte proprio dalla biografia dell'uomo, scritta dalla ex moglie Jane Wilde e che possiede sullo schermo i connotati di Felicity Jones.
Uomo affetto da una terribile malattia e che, promettente studente di fisica, non solo si innamora e sposa Jane, ma, grazie anche all'impegno e alla perseveranza di lei, riesce a studiare il tempo, che sembra mancargli sempre di più.
Perché, ancor prima della sua attività professionale, è l'insolito rapporto di coppia ad essere affrontato (con tanto di terzo incomodo); toccando non poco le corde delle emozioni, senza scadere in facili patetismi (falla tipica di drammi di questo tipo) e ricordando, in parte, "A beautiful mind" (2001) di Ron Howard.
Titolo, quest'ultimo, rispetto al quale, però, l'opera di Marsh risulta, forse, maggiormente riuscita per la maniera sapientemente livellata in cui gestisce genio, ragione e sentimenti; ricordando che, per quanto brutta possa essere la vita, c'è sempre qualcosa che possiamo fare con successo.
Perché, finché c'è vita c'è speranza, come ribadito anche dal vero Hawking in "Diventare gli Hawking", speciale di sette minuti che, riguardante la preparazione di Redmayne e della Jones per portare i loro personaggi sul celluloide, è posto a corredo del disco insieme al commento audio dell'autore ed otto scene eliminate.