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Le novità in home video di 01, dal sesso sul web al Gerard Butler ammazza-terroristi

"Aquadro", "Il cecchino", "Solo Dio perdona" e "Attacco al potere" su disco


di Francesco Lomuscio06 dicembre 201314:05



Le novità in home video di 01, dal sesso sul web al Gerard Butler ammazza-terroristi Progetto che è stato tra i sette finalisti del Premio Solinas Experimenta, bando patrocinato da Rai Cinema che mirava a sviluppare storie pensate per essere realizzate con micro budget e finalizzate alla fruizione su web, "Aquadro" (2013) è il primo lungometraggio diretto da Stefano Lodovichi, proveniente dall'universo degli short, degli spot pubblicitari e dei documentari.
Una travagliata storia sentimentale ai tempi del web che vede Maria Vittoria Barrella nei panni della sedicenne Amanda, studentessa di un liceo artistico di Bolzano che, tra videochiamate, messaggini e allenamenti di hockey, inizia la sua storia d'amore con il coetaneo Alberto, ovvero Lorenzo Colombi, il quale nasconde dietro l'apparente normalità una passione per il mondo del porno amatoriale in rete, arrivando anche ad assecondarlo prestandosi in giochi sempre più audaci e a farsi filmare quando si trovano a fare l'amore per la prima volta.
Una travagliata storia d'amore che, evidentemente ispirata alla vicenda legata allo scandaloso filmato hard "Forza Chiara", si complica nel momento in cui il video segreto girato dai due protagonisti arriva ad essere improvvisamente diffuso su internet; mentre, tra smartphone, sms, video chat e social network, Lodovichi sfrutta il linguaggio della moderna comunicazione con il solo fine di lasciar emergere il modo in cui tutto ciò, spesso, arrivi ad assumere i connotati di un rischioso ricettacolo di idee malsane.
Una travagliata storia d'amore che, in grado di coinvolgere in maniera tanto lenta quanto efficace grazie soprattutto alla sua capacità di fare centro nel cuore dello spettatore, viene finalmente resa disponibile in dvd da 01 Distribution, accompagnata da una sezione extra costituita da quattro trailer, due diversi backstage e trentacinque minuti di interviste.
Ed è un backstage di tredici minuti a figurare invece quale contenuto speciale del blu-ray de "Il cecchino" (2012) di Michele Placido, il quale, insieme a una non accreditata Fanny Ardant, si ritaglia anche una breve apparizione nel corso dell'oltre ora e venti di visione riguardante un fuorilegge, un uomo che sente che la legge non lo rappresenti più e un altro che non ha più limiti.
Oltre ora e venti di visione che, con una serrata sequenza d'azione per le strade di Parigi posta immediatamente al suo avvio, altro non vuole essere che un polar (poliziesco di stampo francese) nel raccontare la vera e propria caccia all'uomo attuata dal capitano Mattei alias Daniel Auteuil per arrestare una famigerata di gang rapinatori di banche, sfuggitigli grazie all'intervento del cecchino Vincent Kaminski, che ha sparato contro i poliziotti e che possiede il volto del Mathieu Kassovitz autore de "L'odio" (1995); man mano che fa la sua entrata in scena anche il medico corrotto Franck, con il volto di Olivier Gourmet, il cui destino, come pure quello dei due protagonisti, sembra essere legato a un vortice di misteri e uccisioni risalenti alla guerra in Afghanistan.
Un polar comprendente nel cast anche Violante Placido e Luca Argentero, mentre, tra situazioni che sfiorano l'horror (basta citare la ragazza nuda in fuga tra i boschi) e il teso finale, viene delineata in maniera allegorica una discesa agli inferi - fisica e psicologica - che, allo stesso tempo, si rivela una riflessione sui recessi dell'animo umano e i sempre più impalpabili confini che separano bene e male.
Uscendo dall'Italia, ma rimanendo sempre nell'ambito delle novità in alta definizione targate 01, non possiamo infine non segnalare le uscite di "Solo Dio perdona" (2013) di Nicolas Winding Refn e "Attacco al potere" (2013) di Antoine Fuqua.
Corredato di trailer, backstage diviso in undici parti, commento audio del regista e due interviste allo stesso, il primo è una co-produzione tra Francia e Danimarca tramite cui l'autore dell'acclamato "Drive" (2011) torna a dirigere il candidato al premio Oscar Ryan Gosling per fargli incarnare il membro di una potente famiglia criminale impegnato a gestire un club di pugilato in Thailandia come copertura per il traffico di droga e il cui fratello maggiore uccide brutalmente una prostituta, spingendo le autorità a rivolgersi a un poliziotto in pensione che opera attraverso un'idea di giustizia molto personale basata sulla morte quale punizione.
Con Kristin Scott Thomas occupata a fare da madre a Gosling e intenta a vendicare il figlio ucciso, una sorta di western trasferito in tempi moderni che, costruito su lentissimi ritmi di narrazione e dedicato al maestro del surrealismo filosofeggiante su celluloide Alejandro Jodorowsky, sembra subire una certa influenza dal cinema di Takeshi Kitano e Akira Kurosawa; tra inquadrature geometricamente perfette e scene splatter che non mancano neppure di un impressionante accecamento. Il secondo, invece, con un ricco comparto attoriale costituito, tra gli altri, da Angela Bassett, Robert Forster e Morgan Freeman, non può fare a meno di eccitare tutti coloro che si esaltarono grazie al mitico machismo reaganiano degli anni Ottanta che regalò il successo a star dal pugno (e l'arma) facile del calibro di Sylvester Stallone ed Arnold Schwarzenegger.
Perché, in anticipo rispetto al simile "Sotto assedio-White House down" (2013) di Roland Emmerich, l'esile plot non si concentra altro che su un ex agente dei servizi segreti cui concede anima e corpo Gerard Butler che si ritrova ad essere l'unico ancora vivo all'interno della Casa Bianca, attaccata in pieno giorno da un gruppo di estremisti nord coreani che, oltrepassato l'edificio e preso in ostaggio il presidente Benjamin Asher alias Aaron Eckhart e il suo staff all'interno dell'impenetrabile bunker presidenziale sotterraneo, intendono mettere sotto scacco l'intera nazione degli Stati Uniti.
Esile plot che, non privo di chiari omaggi alla gettonatissima saga "Die hard", sfrutta non indifferenti dosi di cattiveria nel mostrare innocenti direttamente bersagliati sulle strade di città dagli aerei dei terroristi, ostaggi giustiziati e notevoli spargimenti di sangue, prima di passare alla progressiva, liberatoria eliminazione di cattivi.
All'insegna di un'operazione fortunatamente mai eccessivamente realistica e abbondantemente infarcita di assurdità che, tra violenti scontri corpo a corpo e un tizio schiacciato usando una riproduzione della testa di Lincoln (!!!), diverte senza annoiare mai.



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