Marco Bellocchio ha presentato a Roma la versione restaurata di Sbatti il mostro in prima pagina
"La tematica era quella della manipolazione da parte di una stampa di destra; erano gli anni dei film politicamente impegnati e l'intenzione era quella di fare un film di denuncia. Oggi questa possibilità è fuori, perché ci pensa la televisione a farla, magari falsifica le cose, ma fa denuncia".
Parole di Marco Bellocchio, presente presso la Casa del cinema di Roma il 20 Gennaio 2012, dove è stata proiettata la versione splendidamente restaurata del suo "Sbatti il mostro in prima pagina": opera datata 1972 ma di scottante attualità che, fotografia di un preciso contesto storico e denuncia su celluloide relativa agli intrecci tra stampa e potere politico, è finalmente disponibile nel mercato dell'home video italiano grazie a RaroVideo, che la propone in dvd corredata d'intervista di 19 minuti al cineasta piacentino e d'interessante booklet a cura di Bruno Di Marino.
Opera in realtà cominciata da Sergio Donati e che, partita come semplice giallo, è stata completamente stravolta dal futuro autore di "Vincere", il quale ha raccontato: "Io sono stato chiamato che il film era già iniziato, però vi ho inserito cose che mi appartengono di più, in quanto, insieme a Goffredo Fofi, ho politicizzato il racconto, ho cercato di svelarne una accentuata idealizzazione politica; per esempio, inizialmente il quotidiano nel film era Il corriere della sera e il personaggio di Laura Betti non c'era, poi abbiamo reso di sinistra i giovani protagonisti".
Quindi, per tutti i seguaci bellocchiani, ma anche per qualsiasi cinefilo degno di questo nome, l'ottima occasione per poter aggiungere alla personale collezione digitale un titolo fino a oggi visibile soprattutto tramite i passaggi televisivi (la vhs edita a suo tempo da Cinehollywood è di difficilissima reperibilità) e che propone un come sempre eccellente Gian Maria Volonté ("Gian Maria andava sulla sua strada, io gli davo solo indicazioni, ma il personaggio era quello che lui aveva già iniziato" ha ricordato il regista) nei panni del caporedattore di un giornale vicino alla destra che, a seguito del ritrovamento del cadavere di una sedicenne proprio mentre si svolge la campagna elettorale, costruisce "il mostro" scovando il colpevole negli ambienti della sinistra extraparlamentare.
Fino alla splendida, simbolica immagine finale con acqua melmosa che si accinge a ricoprire lentamente il terreno.
Francesco Lomuscio
(23 gennaio 2012)
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