Incidente sul lavoro mortale per uno stuntman televisivo.
La Procura di Monza ha aperto un'inchiesta, contro ignoti, riguardo alla morte dello stuntman Nicolò Ricci accaduta giovedì 20 marzo scorso. Si tratta di accertare se la morte del giovane sia stata una tragica fatalità o se si possa contestare il reato di omicidio colposo.
La morte del ragazzo, esperto stuntman, è accaduta sul set di "Vite sospese" una fiction in 18 puntate con Sergio Muniz, Max Pisu e Milena Miconi (che non erano presenti sul set) che dovrebbe andare in onda il prossimo settembre su Raidue. La scena che si stava girando prevedeva una caduta accidentale di due operai da un'impalcatura ed il loro ricovero in ospedale, dove si svolge la fiction, ispirata alla vita di un pronto soccorso. In realtà, quella mattina Nicolò Ricci, che da anni lavorava come controfigura nelle scene ad alto rischio, nella caduta ha riscontrato un trauma celebrale.
Il giovane è stato trasportato all'ospedale Niguarda di Milano ma le sue condizioni sono apparse subito gravi e alle 2 è stata dichiarata la morte celebrale. I suoi genitori hanno dato il consenso per la donazione degli organi. Nei giorni seguenti il Tg5 ha trasmesso un video della fatale caduta realizzato con un telefonino.