Nino Manfredi era questo: un grande attore.
SLIDE-SHOW: le più belle immagini di Nino Manfredi,
Alberto Sordi
Ogni volta che se ne va qualcuno di questi grandi attori, il nostro immaginario ritorna ad episodi dimenticati nella memoria e ci fa sentire che è ancora così viva la forza con cui questi straordinari interpreti hanno segnato la nostra storia umana e culturale.
Oggi, che è tutto un bombardamento di immagini, dove tanti sono famosi per non saper fare assolutamente niente, quando succede di riscoprire quei gioielli che ci hanno fatto pensare e che sempre ci faranno pensare (perché il mondo cambia, ma le magagne sono sempre le stesse), allora scopriamo che ci manca un pezzo da qualche parte.
Nino Manfredi ci ha lasciato, e ci ha preparato piano piano alla sua dipartita, senza clamori, in una giornata in cui tutte le notizie arrivavano da altre parti costruite apposta per sembrare uno spettacolo (il grande show del passaggio di un presidente a Roma). E invece con una dignità antica, un attore (un grandissimo attore) che è colui che dello spettacolo dovrebbe essere il primo interprete se né andato così, quasi in punta di piedi. Così come tanti suoi personaggi che, emarginati dalla vita, passavano tra la gente con la preoccupazione di non farsi notare (l'abusivo di "Cafè Express", il miracolato di "Per grazia ricevuta" o l'emigrato di "Pane e cioccolata").
Molti personaggi di Nino Manfredi erano divertenti in superficie ma molto amari dentro. Quasi pirandelliani, e infatti Eduardo De Filippo autore che deve molto al maestro agrigentino, apprezzava molto l'arte del nostro attore.
Ma se guardiamo indietro, era una particolarità forte del cinema del tempo, smascherare le brutture della vita con un'ironia che è solo dei grandi.
Nino Manfredi ha attraversato più di cinquant'anni del nostro spettacolo, di quello bello, e oggi non lo troviamo più uno come lui. Come non troviamo più uno come Alberto Sordi o come Totò o come tanti altri di allora. Ma è giusto sia così, loro erano unici.
Non vorrei sembrare passatista, ma ogni volta mi meraviglio a guardare per la centesima volta un film di allora e ancora, come la prima volta commuovermi o entusiasmarmi. Ma vi è mai capitato di guardare o riguardare il "Pinocchio" di Comencini e quasi piangere davanti alla storia di un uomo solo che per sentirsi vivo fa vivere un pezzo di legno. Per me, che ero piccolo negli anni settanta, Geppetto avrà sempre il volto di Nino Manfredi, come se Collodi avesse scritto quel ruolo per lui. E forse è vero che tutti gli scrittori scrivono i loro personaggi per dei grandi attori, anche se questi arriveranno fra cento o duecento anni. Ma comunque dovranno essere tali. Nino Manfredi era questo: un grande attore.
Solo così si può spiegare il fatto che riguardando oggi un'immagine in bianco e nero di un uomo con la barba sfatta, vestito come si vestiva tanto tempo fa, un uomo che canta una canzone che dice "Tanto pe' cantà, perché me sento un friccico ner core", a me viene da piangere come se avessi perso un pezzo.
Scopri chi era, leggendo la sua Biografia.
di Renato Massaccesi
(07 giugno 2004)
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