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Trailer italiano (it) per My sweet monster (2021), un film di Viktor Glukhushin, Maxim Volkov con Lyubov Aksyonova, Aleksey Chumakov, Alena Doletskaya.
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Il 4 giugno se n'è andato un altro dei grandi attori che hanno fatto la storia del nostro cinema: Nino Manfredi. Aveva avuto una vita difficile. Nato a Castro dei Volsci, in provincia di Frosinone, il 22 marzo del 1921 da una famiglia di contadini, nel 1937 Saturnino (il suo vero nome) viene colpito da pleurite doppia e costretto a passare molto tempo in un ospedale, temendo addirittura per la sua vita. In questo luogo di dolore, Nino Manfredi ha il suo primo contatto con lo spettacolo: viene ingaggiato dal complessino del luogo come suonatore di banjo. "Suonavo per trovare la forza di vivere, anche se alla morte ormai mi ci ero abituato" disse in un intervista del 1982*. E per fortuna guarì. Nel 1941 esordisce come presentatore - attore nel teatrino della parrocchia della Natività in via Gallia a Roma ed inoltre si iscrive a giurisprudenza (si laureerà quattro anni dopo). Nel 1944 dopo essersi dato per un anno alla macchia, entra all'Accademia d'arte drammatica. Ne uscirà diplomato nel 1947 per partecipare a spettacoli diretti da Luigi Squarzina e Vito Pandolfi. 1948: entra al Piccolo Teatro di Giorgio Strehler. Dal 1949 (anno in cui esordisce anche nel cinema con "Monastero di Santa Chiara") al 1951 intraprende l'usuale gavetta della radio per cui inventa delle azzeccate macchiette (Sor Tacito, Giovannino povero cocco e altre) Lascia il Piccolo Teatro per lavorare con Orazio Costa a Roma. Nel 1953 esordisce nella rivista con la compagnia delle sorelle Nava. 1959: partecipa a Canzonissima al fianco di Delia Scala e Paolo Panelli (con i quali l'anno prima aveva collaborato nella rivista "Un trapezio per Lisistrata"). Inventa il famoso personaggio del barista di Ceccano. Tre anni più tardi sposerà Erminia Ferrari che sarà la sua compagna per tutta la vita. Nello stesso anno esordisce alla regia in un film collettivo intitolato "L'amore difficile" con l'episodio "L'avventura di un soldato" tratto da Italo Calvino. Sempre nel '63 è Rugantino nella commedia musicale che lo porterà anche in America. Dopo quasi vent'anni di carriera cinematografica e dopo aver lavorato con registi del calibro di Bolognini, Pietrangeli, Zeffirelli, Risi, Loy, Salce, Camerini, Comencini, Zampa, la Wertmuller e tanti altri vince il Nastro d'argento per la migliore interpretazione maschile nel film "Nell'anno del Signore" di Luigi Magni.
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