Il Grande Fratello non piace alla Chiesa. "E' il degrado avvilente dell'incontro tra fiction e tv verità", "sostituendo un mondo fittizio a quello reale si mette in crisi la credibilità dell'informazione". Con un documento di tre pagine, consultabile anche sul sito dell'Ucsi, l'unione cattolica della stampa italiana va all'attacco del Grande Fratello a pochi giorni dal via della trasmissione su Canale5, Stream e sul portale Jumpy.
"Sulla scorta delle versioni di questo format già trasmesse da altri paesi e più in generale delle tendenze sviluppatesi nella programmazione televisiva, l'Ucsi ritiene che certe trasmissioni ricorrano all'usurpazione più o meno volontaria dell'intimità dei soggetti, puntando sulla curiosità malsana del pubblico".
Oltre a mettere a rischio "l'inviolabilità della privacy" e "la credibilità dell'informazione", secondo i giornalisti cattolici, il Grande Fratello propone "un modello di vita ricalcato sulle tendenze della competizione e dell'esclusione, del successo individuale ad ogni costo". (08 settembre 2000)