Steamboy
Era dall'ottantotto che aspettavamo Otomo con un nuovo lungometraggio degno di lui ed alla fine, non senza problemi, ecco Steamboy. Disegni raffinati, un'ambientazione - metà dell'800 - affascinate e una storia ad alto tasso di azione, stavolta senza finali altamente incomprensibili, sono gli ingredienti di due ore molto avvincenti.
Ray Steam è l'ultimo erede di una famiglia di scienziati che si sono da sempre dedicati anima e corpo allo studio del vapore come forza motrice. Il padre, Eddie, ed il nonno, Lloyd, si sono trasferiti in America, presso la fondazione Ohara, per continuare i loro studi.
Un giorno viene recapitato a Ray un pacchetto contenente una sfera misteriosa e per lui sarà l'inizio di una catena di guai. La sfera in realtà è un congegno in grado di produrre energia pressoché infinita. Il nonno di Ray vorrebbe che fosse consegnata al Dr. Stephenson (peraltro figura storica realmente vissuta), perché fosse patrimonio di tutta l'umanità, mentre Eddie la vorrebbe usare solo per la fondazione Ohara in occasione dell'Expo' Universale di Londra. Ray si troverà a dover scegliere, peraltro senza neanche conoscere tutti i retroscena, tra il nonno ed il padre nella zona grigia tra bianco e nero.
Spettacolare! È questo l'aggettivo giusto per il lungometraggio di Otomo. Finalmente respiriamo un'aria diversa dal clima stantio e fittizio della Walt Disney, con un cartone animato che riesce a riprendere il tocco di un tempo ma con una tecnica all'avanguardia. Ventidue milioni di dollari per realizzare questo vero e proprio kolossal che unisce animazione tradizionale a tecniche 3D. Anche la scelta di ambientare il tutto alla metà dell'ottocento contribuisce ad aumentarne il fascino con l'aspetto retrò che si mescola ai macchinari pseudo-avveniristici alimentati a vapore.
Alla fine l'intento è sempre lo stesso: puntare il dito verso l'utilizzo indiscriminato del potere e ricordarci che siamo sempre noi a scegliere che uso fare del nostro ingegno.
La frase: "La scienza è un bene da usare nella realtà, a che serve se non è per tutti?"
Indicazioni: Per chi ama l'animazione con tematiche "vere".
Valerio Salvi
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