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Gli effetti visuali (3/3) di Pierfilippo Siena
Quando Luke Skywalker in sella suo Tauntaun viene aggredito dal feroce Wampa e trascinato nella sua tana di ghiaccio, nel 1980 al cinema si vedeva poco o niente, soprattutto nulla del pasto della creatura che si ciba del Tauntaun di Luke. George Lucas ha girato pertanto delle nuove scene con un attore nella parte del Wampa all'interno della caverna e poi richiesto l'intervento di Carson e dei suoi collaboratori per alcune scene ambientate a Cloud City, la città mineraria su Bespin dove facciamo la conoscenza con il personaggio di Lando Calrissian. Realizzata in origine con matte-painting dipinti a mano, sostituiti nell'Edizione Speciale da ambientazioni tridimensionali realizzate in CGI, Cloud City è stata migliorata con l'aggiunta di vetrate panoramiche negli elaborati corridoi del palazzo di Lando. Ora, ha osservato Carson, la sensazione che intorno ai personaggi ci sia in effetti una città viva, è molto più netta. Ai fini della continuità narrativa, a dire il vero non impeccabile nel primo montaggio, quando Han Solo si aggancia ad uno Star Destroyer (lo stesso tipo di astronave che all'inizio di Guerre Stellari cattura il Blockade Runner della Principessa Leila) per poi fuggire confondendosi con i rifiuti spaziali scaricati dalla nave imperiale, è stata aggiunta persino un'inquadratura dello Slave I pilotato da Boba Fett all'inseguimento del Falcon e mostrata la partenza di Lord Darth Fener da Cloud City a bordo di uno shuttle imperiale.
Per l'Edizione Speciale de Il Ritorno dello Jedi, alla ILM sono riusciti a dare vita ad un breve numero musicale a cui assistiamo nel palazzo di Jabba all'inizio del film. Viene suonato un nuovo pezzo blues sul quale ballano 3 nuove danzatrici, Rystàll, Greeata, Lyn Me, e cantano Sy Snootles ed il suo contrappunto Joh Yowzah, entrambi personaggi digitali della Max Rebo Band. L'attrice Femi Taylor, che per Il Ritorno dello Jedi aveva impersonato Oola, la schiava danzatrice dalla carnagione verdastra divorata dal mostro Rancor, è tornata sul set per girare nuovo materiale poi montato alternandolo ad inquadrature realizzate 17 anni prima.
Al team della ILM si devono anche gli interventi fatti per migliorare la sequenza del pozzo di sabbia dove Luke, Leila, Lando e Han si scontrano con gli sgherri di Jabba e con Boba Fett che tentano di darli in pasto al mostro Sarlacc. Nella prima versione, il Sarlacc risulta in gran parte nascosto; per l'Edizione Speciale Lucas ha deciso di dispensare qualche brivido in più facendo aggiungere vari tentacoli ed un pauroso becco alla creatura che vive nel pozzo. Più aggiungevamo scene, ha osservato Carson, più a George piacevano, tanto che nell'Edizione Speciale del terzo capitolo della saga c'è pure una mandria di Bantha cornuti che pascolano nel mare delle dune.
Parlando di godibilità non si può non menzionare il lavoro fatto sulla gioiosa scena dei festeggiamenti per la vittoria che si scatenano dopo la distruzione della seconda Morte Nera, anch'essa potenziata con l'onda d'urto a forma di anello. Oltre alle danze dei piccoli Ewoks sulla luna boscosa di Endor, gli spettatori hanno potuto assistere all'esultanza della gente per la vittoria dell'Alleanza Ribelle, rimusicata dal compositore John Williams, con un entusiasmo che rimbalza da Tatooine a Cloud City fino a Coruscant, capitale dell'Impero. In realtà, è logico pensare che, essendo stati pianificati a metà degli anni 90 i 3 prequel della saga di Star Wars, Episodio I: La Minaccia Fantasma, Episodio II: L'Attacco dei Cloni ed il prossimo Episodio III: revenge of the Sith, il lavoro fatto per l'Edizione Speciale abbia in qualche modo consentito alla ILM di definire e perfezionare quelle tecniche comprendenti set virtuali su blue-screen, miniature estese digitalmente ed ambienti 3D complessi su cui si basano la maggior parte degli effetti visuali delle nuove pellicole.
La Industrial Light & Magic ha poi rispolverato il VistaVision, un grande formato molto popolare negli anni 50 che, con una superficie di emulsione doppia rispetto al fotogramma standard 35mm, garantiva un'alta qualità dell'immagine durante tutto il complesso procedimento di compositing che ciascuna delle inquadrature combinate di Guerre Stellari richiedeva.
Oggi la tecnologia consente al mondo digitale di diventare parte nella stessa fase delle riprese. Nel 1996, Rick McCallum ha ottenuto che i tecnici della Sony di Atsugi in Giappone si impegnassero per sviluppare una cinepresa a scan progressivo in alta definizione a 24 fotogrammi, nonché i principali elementi del sistema di post-produzione a 24 fotogrammi. Anche la Panavision si è unita al progetto, sviluppando un nuovo rivoluzionario obiettivo adatto alla fotografia digitale.
Quando si è dato il via alle riprese nel Giugno del 2000, Star Wars Episodio II: L'Attacco dei Cloni è diventato il primo film realizzato utilizzando una videocamera digitale in alta definizione a 24 fotogrammi al secondo e il nastro digitale invece della pellicola. Abbiamo ricevuto la versione definitiva della cinepresa una settimana prima dell'inizio delle riprese, ha ricordato McCallum, iniziando a girare senza nessuna rete di protezione. Abbiamo girato e basta. Nel deserto, con temperature sopra ai 50°, per settimane, sotto piogge torrenziali e in 5 paesi sparsi per il globo. E non abbiamo mai avuto un solo problema. Guerre Stellari o Star Wars che sia, ha cambiato il modo di fare il cinema, 27 anni fa, ora e per sempre.
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