Star Trek

"Star Wars" Speciale

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Star Trek Star Trek
Il restauro della pellicola
di Pierfilippo Siena


Ben prima che l'originale visione d'insieme di Lucas potesse finalmente emergere, Lucasfilm Ltd. e Twentieth Century Fox hanno dovuto affrontare un problema tanto serio quanto inaspettato: il negativo originale di Guerre Stellari, dal quale sarebbero derivati gli internegativi per la stampa delle copie, era in condizioni disastrose che ne rendevano pressoché impossibile l'utilizzo. I colori un giorno vibranti erano sbiaditi in percentuale pari al 10/15%, senza contare che polvere e sporcizia accumulate nelle scatole contenenti le bobine rischiavano di graffiare e rigare il negativo, rendendo inaccettabile la proiezione delle copie sul grande schermo.
Eppure, a suo tempo, erano state prese tutte le precauzioni. Nel 1977 il negativo originale di Guerre Stellari venne preso in carico in un deposito sotterraneo nel Kansas e conservato alla temperatura ottimale di 11°C. Ma a causa di circostanze impreviste, quale la scoperta che l'emulsione usata allora non era in grado di mantenere la brillantezza dei colori, ai realizzatori si è imposta l'impresa del restauro del negativo, prima di poter apportare qualsiasi cambiamento. Al restauro, condotto da Lucasfilm/ILM e Twentieth Century Fox, ha lavorato un gruppo di specialisti comprendenti esperti della Pacific Title (per il rifacimento di molti effetti ottici, tendine e dissolvenze) e degli YCM Laboratories. Leon Biggs, consulente per il restauro, ha seguito l'opera generale di recupero. Le più grandi difficoltà per la produzione dell'Edizione Speciale venivano proprio da questo, come ha spiegato McCallum: E' stata la parte più difficile dell'intero processo e quella che ha richiesto il maggior sforzo comune ma anche la nostra più importante conquista. Basti pensare che per 3 anni un gruppo di circa 30 persone si è visto impegnato nella ripulitura del negativo con una spugnetta in mano, fotogramma dopo fotogramma. E sono loro gli eroi meno celebrati, perché l'intera impresa partiva dal restauro e da esso non poteva prescindere.
Una grande componente del lavoro di restauro è consistita nella meticolosa pulizia del negativo, con l'impiego di uno speciale bagno chimico pre riscaldato ad una temperatura di circa 40°C. Una volta effettuato il lavoro di ripulitura, le porzioni di negativo che dovevano essere elaborate per l'Edizione Speciale sono state inviate a Tom Kennedy, produttore degli effetti visuali alla ILM per sottoporre gli spezzoni di film a scanning digitale, inserirli in un computer ed abbinarli al materiale realizzato ex novo. Poi, effettuati i passaggi intermedi, si è giunti ad un negativo finale e relativa copia. In alcune occasioni però, alcune sezioni del negativo originale erano talmente deteriorate da non poter essere più impiegate. In questi casi gli esperti del team responsabile del restauro sono andati a recuperare i master di separazione YCM (yellow cyan magenta) tanto che i negativi ottenuti dagli YCM presentavano una quasi perfetta omogeneità con gli originali. Altre difficoltà sono sorte a causa della presenza di 4 diverse emulsioni impiegate nelle riprese e dei diversi stili fotografici dovuti alle condizioni ambientali, dagli esterni agli interni nei teatri di posa, passando per le complicate riprese con la tecnica del passo-uno che hanno caratterizzato la lavorazione del film.
Un metodo caduto pressoché in disuso ha dato invece risultati sorprendenti per le luci della pellicola, ovvero per il procedimento che permette di controllare l'intensità dei colori sullo schermo. Ventisette anni fa 2 copie di Guerre Stellari erano state stampate con il procedimento tricromico della Technicolor; un metodo che, dal 1932, anno della sua adozione, era considerato uno dei migliori sistemi di stampa e che oggi è un'arte perduta o quasi. George Lucas in persona ha reso disponibile una di queste copie originali Technicolor che aveva conservato in casa. Questo è il Guerre Stellari che ho fatto. Ha detto George Lucas.



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