Il collezionista di occhi
Può sembrare assurdo, ma "See No Evil" (furbescamente rititolato "Il collezionista di occhi" dalla distribuzione italiana) è stato l'horror più divertente visto, quest'anno, al Mercato del Festival di Cannes. Nonostante questo vi possa dare qualche indizio sulla pochezza delle proposte horror presentate sulla Croisette, il film diretto da Gregory Dark e distribuito dalla lungimirante Lions Gate sarà una vera festa per gli appassionati dello splatter più oltraggioso e graficamente godibile - sempre che le forbici della (auto)censura italiana non gli riservino lo stesso trattamento toccato a Final Destination 3 -. Intendiamoci, la trama è poco più che una scusa per mettere in piedi una sorta di vademecum dello slasher: un gruppo di giovani delinquenti destinati alla riabilitazione vengono mandati a ripulire (!) il Blackwell Hotel, palazzo ormai in rovina da alcuni anni. All'interno dell'edificio si nasconde però lo psicopatico Jacob Goodnight (e vai!), il quale comincia a macellare in ordine sparso la masnada di "simpatici" delinquenti che, come se non avessero mai visto nemmeno un "Venerdì 13", iniziano a drogarsi e a fare sesso in modo perlomeno imprudente. Se, come da copione, i personaggi collaterali sono solo delle odiosissime figurine monodimensionali che meritano di morire dopo due minuti di film, il killer in questione, invece, si guadagna subito la simpatia del pubblico: interpretato dal wrestler Kane (il film è prodotto dalla World Wrestling Entertainment!), questo gigante pelato dagli occhi bianchi, maniaco religioso e con un'insana passione per i bulbi oculari altrui, sembra la sintesi tra Jason Voorhees, Norman Bates (ah queste mamme…) e il Telly Savallas di "Quella sporca dozzina".
Aiutato dal suo uncino e dai primi piani dettagliati di Gregory Dark (il quale, d'altronde, viene dal porno), Kane ci regala una mattanza anni 80 piena di morti bizzarre e sanguinose, un pizzico di humor nero e coadiuvata da un fervore mistico-religioso-moralizzante (sesso: male) che solo i maniaci doc sanno sfruttare a dovere. In poche parole: una dilettevole sciocchezza.

La frase: "Guarda dentro ai suoi occhi, non riesci a vedere il peccato?!".

Paolo Zelati

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