Trama: Andrea (Silvio Muccino), ventotto anni, una famiglia ricca alle spalle, un difficile legame con una madre algida e anaffettiva (Greta Scacchi), vive una vita superficiale e priva di responsabilità insieme alla sua ragazza Livia, (Isabella Ragonese) in mezzo ad amici che come lui dormono di giorno e vivono di notte. Il giorno del suo compleanno Andrea riceve una lettera: il padre, che non vede da più di vent'anni, gli chiede di raggiungerlo al più presto in Kenya perché gli resta ormai poco da vivere. Andrea, che è mosso più da rancore che da pietà filiale, vince le proprie resistenze e parte per Nairobi. Ma una volta arrivato in Africa scopre di avere un fratellastro, un bambino di otto anni (Michael Rainey Jr) che il padre ha avuto da una donna del luogo. Andrea non riesce a parlare con il padre prima che muoia ed è una volontaria italiana che lavora con lui nell'enorme slum di Kibera (Maya Sansa) ad annunciargli che per legge Andrea è il tutore legale del bambino.
Comincia a questo punto per Andrea un viaggio fisico e interiore che lo porterà molto più lontano di quanto avrebbe mai potuto immaginare, un viaggio che lo obbligherà a confrontarsi con un problema che potrebbe stravolgere gli equilibri della sua vita: ovvero scegliere tra l' aprire uno spazio dentro di sè per accogliere e accettare il piccolo Charlie, oppure abbandonarlo e tornare in Italia come se niente fosse. A dieci ore di volo da lì c'è il suo mondo, perfetto e sicuro che lo aspetta e dove tutto può ricominciare, come prima, come sempre.
E se invece fosse possibile un altro mondo? Un mondo in cui si può vivere e amare senza l'ingombro di ferite mai cicatrizzate? Un mondo in cui è possibile superare quella distanza che ci divide dalla sostanza dell'amore?