Trama: "12 novembre 2011. Ore 17. Casa perduta, località Pianche. Una volta imboccato il sentiero sterrato, dopo il quinto tornante sulla destra, prendi la deviazione. Questa pagina si cancellerà automaticamente...". Un messaggio, un blog, quattro ragazzi entrati a far parte di un gioco perverso. Un carnefice, il Master del blog, quattro vittime – nessuna veramente innocente – e un processo in diretta streaming su internet, in cui gli utenti voteranno per la vita o la morte dei protagonisti. Un gioco spietato al gatto col topo che inizia con il blog "EVIL THINGS" che lancia un concorso: coloro che posteranno le cose più cattive, a insindacabile giudizio degli utenti e del misterioso Master, vinceranno un altrettanto misterioso premio. L’importante è vincere, a qualunque costo, facendo la cosa più cattiva, non importa quale nè contro chi. Quattro ragazzi, i vincitori: Nina, Cristian, Giulia e Nick, ricevono una mail con una data e un luogo dove trovarsi per ritirare il "premio". La meta è un piccolo paese tra le montagne, un limbo di freaks e disadattati, dove qualcuno, non visto, li spia da molto vicino. Quattro protagonisti della generazione virale e della solitudine tecnologica, che trovano il loro senso immediato nella violenza gratuita, in una vita che sia un’arancia meccanica spinta oltre i limiti del lecito e dell’intimo, sotto i riflettori sempre accesi del web. Chi si salverà dal "premio" del Master, se qualcuno realmente si salverà? Il gioco e il processo virtuale hanno inizio, e i ragazzi saranno puniti in diretta web per le "cose cattive" che hanno commesso, con espiazioni proporzionali alla propria spietatezza. Un horror contemporaneo. Una metafora sul voyeurismo e sul significato del castigo. Sul cinismo che porta a spettacolarizzare tutto, anche la violenza più gratuita. Perchè essere visti vuol dire esistere e dare un senso alla propria vita... fino alla morte.