Qualcuno con cui correre
David Grossman, autore israeliano dalla penna sensibile, ha iniziato la sua carriera come scrittore nel 1983 con il romanzo "Il sorriso dell’agnello". Per lo scrittore la notorietà arriva solo nel 1988 con "Vedi alla voce: amore", ma in Italia dobbiamo attendere il 2005 per poterlo leggere, anno in cui la Mondatori inizia la pubblicazione del primo della lunga serie di libri da lui scritti.
Tra i temi ricorrenti e trattati nei suoi romanzi c’è la guerra, la condizione politica del suo Paese, e l’adolescenza e il mondo dei ragazzi. Proprio quest’ultimo genere della narrativa lo vede impegnato anche nella scrittura di "Qualcuno con cui correre", storia di due adolescenti che si cercano per le vie di Gerusalemme "combattendo" contro le tentazioni della droga.

Assaf è un giovane ragazzo che per guadagnare qualche soldo durante l’estate, si impegna a ritrovare i padroni di cani smarriti. Proprio trascinato dal cane Dinka, Assaf ripercorre i luoghi tracciati da Tamar, ragazza mascolina con la passione per la musica. Di lei si sono perse le tracce, ma Assaf scopre, poco a poco, che la ragazza è precipitata in un brutto giro di spaccio...

Odded Davidoff è regista reduce da numerosi cortometraggi. Il tentativo da parte sua di trasporre sul grande schermo il testo di Grossman, affatto lineare e dalla lettura non facile, riesce a metà. Purtroppo, infatti, domina ancora l’impostazione da regista di cortometraggi. Una eredità che lo condiziona attraverso un montaggio veloce, stacchi improvvisi e una sceneggiatura non profonda.
Inoltre, a questi aspetti non proprio soddisfacenti, si aggiunge quello dei tagli effettuati sul romanzo, una scelta stilistica che omette alcuni passaggi narrativi rendendo il racconto un pò troppo didascalico.

Un film riuscito a metà, sia dal punto di vista della regia, ancora troppo modesta per poter essere presa davvero sul serio, sia dal punto di vista della trama, a conti fatti piuttosto lacunosa rispetto al libro di Grossman.
Lì c’era una favola metropolitana suggestiva, commovente, universale. Qui un film sentimentale romantico, ma poco coinvolgente.

La frase: "Alle 11, appena arriverà, noi scapperemo!".

Diego Altobelli

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