Strana reazione davanti al risoluto assassino, che addormenta con dolcezza e pacatezza le sue vittime, fa pena e fa tristezza,fa rabbia in quanto la violenza che scaturisce sembra caramello caldo, forse infida e appiccicosa. La speranza del sospettoso spettatore è fino all'ultimo che quel bonaccione di Bob faccia davvero finta di essere mezzo pazzo,che non abbia intenzione di fare male sul serio, che sia tutto un grande e strano scherzo.Se ci fosse stato un bruto stupratore assassino dallo sguardo glaciale che sbatte la testa contro il muro ha le mani macchiate di sangue e uccide ficcando il trapano nello stomaco urla e strepiti e salti sulla sedia, ma probabilmente non mi avrebbe disturbato tanto, non sono le budella che vedi sullo schermo che fanno male, ma le tue, perchè alla fine ti affezioni a quel povero ometto caratteriale che proprio non può fare a meno di uccidere donzelle come se facesse loro un regalo.E questo ti angoscia, sei angosciato perchè non vuoi che Felicia muoia, sei angosciato perchè non vuoi che lui sia cattivo, sei angosciato perchè gli altri sono quelli freddi e cattivi e Johnny è uno stronzo. Non c'è sesso in questa violenza, c'è pseudotenerezza. Questo quindi è un film sulla violenza e sul bisogno, e sulle dinamiche infernali che il bisogno d'affetto e la sicurezza di non essere abbandonati può mettere in atto: viaggi,poco ponderati e fisici, verso paesi altri senza documenti(ma si può?), e voglia di uccidere.
E' la stessa violenza che disturba del Benigno stupratore almodovariano e la tensione è Hanekiana, forse, ma condita da cavallini di zucchero colorati e caramelle di miele e latte.E non so se è un pasticcio frullato male di tutto questo(anche se probabilmente questo film è stato partorito prima di quello di almodovar, ma non è quello il punto) o una raffinata ricetta imparata seguendo programmi tv di cuoche francesi.
Mr. Hilditch è l'unico che aiuta,o sembra aiutare, Felicia.
Felicia parte proprio da sfigata, dalla sua ingrata irlanda, brutti brutti irlandesi, che la abbandonano a se stessa, padre, madre di johnny, johnny stesso, una (splendida) ragazzetta ingenua che s'innamora del primo che le dice "sei carina" e poi la mette incinta, ha lo sguardo di una che è stata presa in giro alle superiori, con la sua testolina bassa e le mani che attorciglia come nelle peggiori interrogazioni.
E finisce a piantar piantine nei prati.
La vita è una benedizione.
Non so davvero se è un film geniale o estremamente superficiale pieno di metafore tanto palesi quanto improbabili.
So che la recitazione è notevole, trovo Elaine Cassidy bravissima e Bob Hoskins all'altezza (ma non è il contrario?)
La colonna sonora è discreta, e trucca con l'ironia alcune sequenze del film.
Mentre penso se mi è piaciuto o meno il senso di angoscia, e la tristezza,non accennano a sparire, per cui è sicuramente un buon film.
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