FilmUP - Recensione: Il viaggio di Felicia

Il Viaggio di Felicia
La giovane Felicia (interpretata da Elaine Cassidy), lascia l'Irlanda per trasferirsi in Inghilterra a cercare Johnny (Peter McDonald), il suo ragazzo che non ha lasciato traccia da quando è andato via. L'unica cosa che sa è che Johnny è andato a lavorare nei pressi di Birmingham in una fabbrica, e così decide di recarsi nella zona.
Proprio mentre si aggira alla disperata ricerca del suo amato, Felicia incontra un uomo di una certa età, Mr. Hilditch (interpretato da Bob Hoskins protagonista di "Roger Rabbitt" e recentemente di "Ventiquattrosette") uomo solitario che lavora come responsabile nella mensa di un'industria, che si mostra estremamente gentile e disponibile nei suoi confronti. Attratta dalle maniere dell'uomo, Felicia finisce per essere ospitata a casa di Hilditch, che in realtà dietro la sua facciata apparentemente buona, ha un anima da serial killer.
Un serial killer particolarmente emotivo e oppresso dalla madre, famosa conduttrice di una trasmissione di cucina degli anni '50 (e interpretata dalla moglie del regista, Arsinèe Khanjian) della quale Hilditch conserva le cassette di tutte le puntate.
Tratto dal romanzo di William Trevor e diretto da Atom Egoyan (autore de "Il dolce domani" e "Exotica") con alcuni adattamenti, il film punta molto sulla psicologia dei personaggi, entrambi influenzati in maniera negativa dai genitori, ed entrambi solitari e in fuga dalla realtà. Anche la figura di Hilditch è diversa da quella del solito killer, ma è un analisi accurata sulla psiche fragile e emotiva del protagonista.
È un film interessante che rispecchia le altre opere di Egoyan, che si avvale della straordinaria performance di Bob Hoskins, e che avrebbe senz'altro meritato di vincere il festival di Cannes.

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