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Parla con lei

Opinioni presenti: 118
Media Voto: Media Voto: 8 (8/10)

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Come perdere tempo

(1/10) Voto 1di 10

Se avete due orette libere che non volete sfruttare in modo intelligente andate pure a sciuparle davanti a questo... "film".



Odisseo, 99 anni, Milano (MI).




Superbo

(9/10) Voto 9di 10

Spendida pellicola di Almodovar : perfetti i pesi ambiente/ personaggi,elegante la regia,originale il racconto.E' cosi'"semplice" il vivere ma i pregiudizi ci condizionano in maniera determinante: l'amore trascende ogni quotidiano,il film trascende il" cinema". Giuliano Fagioli.



Giuliano, 57 anni, Terni (TE).




Film d’autore e d’amore

(10/10) Voto 10di 10

“Parla con lei” è un film d’autore e Almodovar è un autore cinematografico. Cosa contraddistingue questo film? Il film d’autore contiene messaggi e modi di raccontare, immagini, dialoghi, musica etc. che creano emozioni. Veniamo al nostro film, apparentemente una storia tragica, condita di sangue, arena, gelosia e sesso, ingredienti spesso indispensabili ai film d’azione che in Almodovar assumono una valenza fortemente simbolica ed un significato di grande umanità. La capacità di sovrapporre piani narrativi reali con situazioni improbabili come la fecondazione di un ovulo o il risveglio dal coma profondo, sono solo pretesti dell’autore per creare emozioni nella routine della storia, ma anche per darci messaggi in codice su quello che vuole dire. Il tema che a mio avviso è centrale del film è il rapporto tra uomo e donna, argomento che sta a cuore ad un regista che deve avere avuto una infanzia difficile. Il filmato in b&n di un uomo piccolo che “ritorna” dentro una vagina immensa è originale, surreale ed espressiva del modo di pensare dell’autore. Il piacere che esso procura, risucchiando l’uomo, è solo per la donna? Il sesso vissuto in modo certamente problematico dall’autore è la chiave di origine e fine ultimo della vita: sono questi gli “indizi” che rivelano quel conflitto. C’è un altro tema interessante da discutere. All’epoca dell’uscita del film alcuni movimenti animalisti hanno sostenuto che i tori erano stati “violentati” dal regista,? A me sembra che la corrida non è più violenta della corsa dei tori di Pamplona, dove le povere bestie corrono impazzite nei vicoli stretti della città per inseguire, animali umani. Immagino la corrida come una sfida leale dove può avere la meglio l’uomo o la bestia. E’ uno spettacolo fortemente simbolico e rappresenta un rito della tradizione popolare, prima ancora che uno spettacolo per turisti, quando è così diventa detestabile, anche senza una coscienza animalista. Bellissima, a questo proposito, la scena della vestizione rituale fondamentale e comune ad altri film. Quello che va sottolineato è tuttavia ancora la sfida che una torera fa al suo ex uomo, per dimostrargli di essere più brava di lui a toreare con una bestia di 500 kg. Insomma la donna che sfida due volte le convenzioni: la prima contro il toro, la seconda contro tutti gli uomini, impersonati dal suo ex, per giunta torero anche lui. Insomma il film ci propone la forza della parola, della musica e del ballo come modi universale per comunicare: Benigno può fare rinascere con la parola anche una semi-morta a nuova vita, anche se questo gli costerà la libertà e lo porterà al suicidio; la musica di Gaetano Veloso fa nascere la relazione tra Marco e Lydia; l’arte ed il ballo fanno incontrare alla fine, Marco e Alicia.



Giuseppe, 56 anni, Milano (MI).




La voce del silenzio

(10/10) Voto 10di 10

Si può parlare con il silenzio? Direi proprio di sì. E' il nostro mondo di sensazioni, di sogni e di desideri. E' uno dei momenti più belli ed insieme più tristi del vivere quotidiano. Quando si pensa ad una parabola sul silenzio nell'era della grande comunicazione, dei giornali, della televisione satellitare e di internet, uno ripensa immediatamente al passato, ad un modo di vivere più semplice e più umano. In realtà, nulla è cambiato. Gli uomini, come le pietre, sono sempre gli stessi. Così come è sempre lo stesso l'amore per una donna, l'amicizia, la solidarietà e la tristezza di essere e di essere considerati dei diversi. La diversità in realtà non esiste, è solo dentro noi stessi. In questo film c'è realmente tutto questo. Un senso di grande amore, di infinita dolcezza e di profonda solitudine. Ci sono le donne che, con la loro silenziosa presenza, sono sempre le più forti e fanno parlare gli uomini, che sono favolosi perchè sono scrutati con dolcezza ed analizzati nel loro lato femminile. La vera amicizia nasce nel più profondo dolore, quindi in un ospedale, dove l'unico interesse è quello di star bene, fare star bene gli altri e quindi di non fregarsi a vicenda. Ma alla base di tutto c'è l'amore. Solo l'amore può sconfiggere la solitudine, che è il vero tema del film. E il silenzio avrà davvero una voce: la voce dell'amore per gli altri e per la vita.



Alessandra, 50 anni, Savona (SV).




Incantevole

(10/10) Voto 10di 10

Almodovar si avvicina sempre più all'arte senza perdere nessun tratto di ironia, dissacrazione, fantasia, scambio dei doppi con salto mortale carpiato all'indietro... il tutto mostrando una realtà molto "normale"... spagnola, ma normale...figure maschili (uno dei protagonisti, Marco, molto Malkovicciano) una delle donne di Aldomovar, una torera... si poteva fare un film solo su di lei e invece Almo ci regala attimi di poesia di movimento, sublime eleganza inutile e melodrammatica, perfetta, passione bruciante, primordiale e suicida... accanto Pina Baush e la danza... la durezza di un mondo che appare senza pericoli... grande cameo di Geraldine Chaplin.... un altro grande cameo sulle arti è Caetano Veloso che canta un pezzo... per il resto... amore amore amore... donne che uccidono tori ma hanno fobie... uomini che piangono tanto ma non sono per niente scontati... nessuna risata e tanta meraviglia nelle immagini... tanto amore per il cinema... ed è infatti nella regia che ci sono dei colpi di genio, oltre che la professionalità... penso alle immagini della corrida, le immagini del cinema muto (c'è un film nel film mitico...!)le bolle della lampada annni settanta con l'olio rosso nell'acqua gialla... glam e bolly...insomma, tanto per parafrasare il giovane holden, a Pedro mi farebbe proprio piacere telefonargli di tanto in tanto...ciao ciao



Rossella, 48 anni, Prato.





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