Paragonando la Spagna di oggi a quella di una trentina di anni fa, non si può fare a meno di notare le similitudini con la società italiana dell'epoca. Così come oggi la società spagnola è simile a quella italiana. Il film è ben strutturato e rende bene il clima politico sociale. Il finale è tremendo e amaro, ma purtroppo noto a chi conosce la storia di Salvador.
Qualsiasi aggettivo usato per definire l'impatto emotivo di "Salvador - 26 anni contro" rischia, almeno nel mio caso, di risultare riduttivo. Il film è ben fatto, con una buona la regia, così come anche il montaggio e la colonna sonora: insomma un'opera che coniuga perfettamente bellezza stilistica e impegno.
Complimenti a Daniel Bruhl che, dopo il successo di GoodBye Lenin, si distingue ancora una volta per aver indovinato il film su cui puntare.
Un grande film nella regia, il montaggio e la colonna sonora, racconta un fatto efferato, tacitamente avallando però altri fatti altrettanto efferati di quei tristi anni, come l'esproprio proletario alle banche (per finanziarsi armi e bella vita), le molotov, la lotta armata e via dicendo.
Il regista dà il meglio di sé tratteggiando i rapporti umani tra Salvador e i suoi cari e col suo secondino, con cui diventa amico. Ma la violenza non ha colore, e va condannata comunque. La frase più triste del film: "da quel momento non fummo più amici, ma compagni di lotta"
Questo è veramente un capolavoro di film! Bellissima storia, bellissima interpretazione, bravissimo regista. Rende al 100% quella che era la situazione esterna e politica e la situazione interna di Salvador e delle persone che gli volevano bene veramente. Io lo dico sempre che sono questi i film da premiare e non quelli dove ci vengono spesi migliaia di milioni di euro per avere attori SuperStar, pubblicità a iosa ed effetti speciali futuristici. Questi sono film!!! Un capolavoro per davvero, potrei parlarne per ora ma non renderei giustizia all'opera. Consiglio vivamente la visione!
ci si rende conto che Salvador ha appena 26 anni solo quando entra nella stanza che lo porterà alla morte. lo strazio della storia di questo ragazzo si percepisce giusto in quel momento... verso la fine del film e verso la fine della sua vita. proprio come deve essere successo nella realtà. più che giustificato il fatto che a volte anche chi uccide un poliziotto di 23 anni può diventare un eroe e un simbolo nazionale (non solo generazionale).