Paragonando la Spagna di oggi a quella di una trentina di anni fa, non si può fare a meno di notare le similitudini con la società italiana dell'epoca. Così come oggi la società spagnola è simile a quella italiana. Il film è ben strutturato e rende bene il clima politico sociale. Il finale è tremendo e amaro, ma purtroppo noto a chi conosce la storia di Salvador.
Un grande film nella regia, il montaggio e la colonna sonora, racconta un fatto efferato, tacitamente avallando però altri fatti altrettanto efferati di quei tristi anni, come l'esproprio proletario alle banche (per finanziarsi armi e bella vita), le molotov, la lotta armata e via dicendo.
Il regista dà il meglio di sé tratteggiando i rapporti umani tra Salvador e i suoi cari e col suo secondino, con cui diventa amico. Ma la violenza non ha colore, e va condannata comunque. La frase più triste del film: "da quel momento non fummo più amici, ma compagni di lotta"
Il metodo spagnolo di uccidere i condannati era tra i più inumani: le ultime scene del film non possono non coinvolgere emotivamente, nel vedere il supplizio di un ragazzo condannato a morte nella Spagna di solo 30 anni fa. E quello che più fa rabbia è che quasi tutti gli esecutori della condanna sembravano rendersi conto della crudele assurdità di ciò che stavano facendo (in questo la regia è stata molto efficace).
Il resto del film non è a mio parere all'altezza di questo drammatico finale, corretto ma senza grandi acuti.
Una forte denuncia della Spagna franchista e, più in generale, della pena di morte.
ci si rende conto che Salvador ha appena 26 anni solo quando entra nella stanza che lo porterà alla morte. lo strazio della storia di questo ragazzo si percepisce giusto in quel momento... verso la fine del film e verso la fine della sua vita. proprio come deve essere successo nella realtà. più che giustificato il fatto che a volte anche chi uccide un poliziotto di 23 anni può diventare un eroe e un simbolo nazionale (non solo generazionale).
un bel film che merita di essere visto.una storia vera che tratta della pena capitale in spagna nel regime di Franco appena 30 anni fa.
Bravo Daniel Bruhl.non avrà la pubblicità di tanti film a stelle e strisce,ma vale la pena di vederlo.