La voltapagine
Storia di un lolita traumatizzata da una delusione infantile: la sua passione per il pianoforte interrottasi da una cocente bocciatura ad un esame di ammissione. Da quel giorno la giovane Melanie cova vendetta, un riscatto che sarà in grado di compiere quando si troverà a fare da governante prima e da voltapagine poi, alla stessa donna che fu la causa della sua ingiusta bocciatura: Ariane.

Debole la trama, improbabile e pure confusa (fino alla fine non risulta chiaro se Melanie si ritrova a casa di Ariane per caso o secondo una logica pianificata molto tempo prima...); dialoghi assenti, latitanti o dati per dispersi in una sceneggiatura che fa di tutto per non apparire tale (si giunge al colmo quando le due protagoniste finiscono per parlare incomprensibilmente di profumi e trucchi...); e una storia che davvero non riesce nemmeno nell'intento finale di dare dignità alla vendetta della "diabolica" lolita (in definitiva la sua sarà più una ripicca tacita dato che neppure rivelerà ad Ariane il motivo del suo gesto...). Un film insomma che non riesce nell'intento di trasmettere qualcosa, ma che regala un "simpatico" nudo, più o meno gratuito, volto a insinuare nello spettatore la possibilità di un fin troppo poco credibile rapporto saffico tra le due protagoniste...

Regia della serie "aspetta e spera" del regista Denis Decourt che ha all'attivo ben sei film dal 1998 a oggi e che grazie a "La voltapagine" è riuscito a realizzare il suo sogno di creare un trhiller sulla base della sua passione per la musica: infatti il regista è prima di tutto un insegnante di viola e di musica da camera al Conservatoire National de Region di Strasburgo. Incredibilmente però, il buon accompagnamento sonoro non porta la sua firma come invece era facile aspettarsi...
La lolita del film è stata premiata con il riconoscimento Napapijri per la miglior interpretazione al festival Noir di Courmayeur: interpretazione asciutta e comunque in linea con quanto accade (o non accade) nel film. Catherine Frot invece di maniera dopo aver interpretato più sentitamente il film "Eva, una relazione al femminile".

Film di poche parole questo "La voltapagine", e poche parole sono quelle che avrà: respinto.

La frase: "...Una voltapagine è una che può mettere in discussione un intero equilibrio..."

Diego Altobelli

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