Il Talento di Mr. Ripley
Siamo negli anni '50, quando Tom Ripley (Matt Damon, "Salvate il soldato Ryan", "Will Hunting") viene spedito in Italia alla ricerca di un giovane americano, tale Dickie Greanleaf (Jude Law, "eXistenZ" e presto in "Musica da un'altra stanza") per conto del padre del ragazzo, un miliardario alla ricerca del figlio scavezzacollo. Il compito di Tom è quello di cercarlo e portarlo a casa; appena lo incontra, Tom prova una forte attrazione nei suoi confronti e nel suo lussuoso stile di vita, perdendo presto di vista il motivo originale del suo viaggio e facendosi trascinare nella vita di Dickie (che suona nei locali jazz) e della sua bella fidanzata Marge (Gwyneth Paltrow, premio Oscar l'anno scorso per "Shakespeare in love"). Tutto sembra andare piuttosto bene finché Dickie si stanca del suo nuovo amico e della sua invadenza: Tom allora si sbarazza di lui rubandogli soldi e identità per continuare a fare la sua stessa vita. Diretto dal regista Anthony Minghella (vincitore di nove premi Oscar con "Il paziente inglese"), il film, che tra gli interpreti comprende anche Cate Blanchett ("Elizabeth", "Un marito ideale") e Jack Davenport ("Creature selvagge") è ispirato al romanzo "Deep Water" di Patricia Highsmith ed è un remake di "In pieno sole", film del '59 di René Clément con Alain Delon protagonista. Ovviamente l'Italia fa la parte del leone, visto che il set l'estate scorsa è stato spostato da Ischia a Napoli, da Roma a Venezia, come in un viaggio turistico comprensivo della partecipazione di alcuni noti volti locali come Stefania Rocca ("Viol@" e presto in "Pene d'amor perduto"), Sergio Rubini (presto in "Tutto l'amore che c'è"), Ivano Marescotti ("Asini") e Rosario Fiorello impegnato in un'ottima interpretazione con Jude Law e Matt Damon di "Tu vuò fà l'americano" di Renato Carosone. Ma il nostro paese è rappresentato in modo folcloristico dalle lambrette, i mandolini, i mercati di frutta e verdura e le popolane grasse e strillanti con le mani sui fianchi, anche se poi non è mancata qualche incongruenza come un volume dell'Adelphi, casa editrice nata molti anni dopo. Quello che ha maggiormente colpito il regista della storia è la riflessione sull'identità, sul desiderio di immedesimarsi in un'altra persona per nascondere la propria diversità, ed è proprio questo il "talento" di Tom Ripley. Ottima anche la colonna sonora, combinazione tra Gabriel Yared e il Guy Barker International Quintet, associati alle registrazioni di grandi classici jazz.
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