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Herbert Ballerina ed Enrico Lando parlano di Quel bravo ragazzo

Quel bravo ragazzo, con protagonista Herbert Ballerina, arriva oggi nelle sale italiane

di Rosanna Donato18 novembre 201612:12
 

Herbert Ballerina ed Enrico Lando parlano di Quel bravo ragazzo Questa settimana abbiamo visto l'anteprima cinematografica di "Quel bravo ragazzo", la nuova commedia di Enrico Lando, con interpreti Luigi Luciano (in arte Herbert Ballerina), Tony Sperandeo, Ninni Bruschetta, Daniela Virgilio, Enrico Lo Verso, Marcello Macchia, Enrico Venti e Giampaolo Morelli.
Leone scopre all'età di 30 anni di essere figlio di un boss mafioso siciliano in fin di vita. Quando il padre muore poco dopo averlo incontrato, il giovane si troverà a dover gestire l'azienda di famiglia. Nel frattempo gli scagnozzi dell'uomo, interpretati da Sperandeo e Lo Verso e aiutati da un avvocato senza scrupoli (Bruschetta), cercano di trasformarlo in un vero uomo d'onore. L'impresa, però, si rivelerà più faticosa del previsto.
Questa la trama di "Quel bravo ragazzo", un progetto che ironizza sul fenomeno mafioso ed è volto al puro intrattenimento.


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Trailer italiano per Quel bravo ragazzo (2016), un film di Enrico Lando con Herbert Ballerina, Tony Sperandeo, Ninni Bruschetta. Cosa succede se un potentissimo boss mafioso sta per morire e vuole lasciare il comando della sua [..]


In seguito abbiamo avuto il piacere di incontrare Herbert e il regista dal vivo, i quali ci hanno rivelato qualche curiosità sul film, in uscita il 17 novembre 2016. "Far ridere non è facile. Penso che chi voglia realizzare un film drammatico sulla Mafia debba impegnarsi, in quanto si può rischiare di scadere nel banale - ha affermato Lando -. Devi avere una credibilità di un certo tipo. Quando fai una commedia, invece, ti puoi permettere di esagerare". "E' meglio dissacrare con le battute, con la parodia - ha aggiunto Ballerina -. E' meglio prendere in giro una cosa piuttosto che lasciare il giudizio allo spettatore".
In merito al suo personaggio, Leone, Herbert Ballerina ha sottolineato quanto "con l'ingenuità si possano raggiungere grandi obiettivi, non c'è bisogno di essere fighi. Io poi mi sono ritrovato molto nel mio personaggio", aggiungendo in seguito che "L'idea era quella di portare il mio personaggio in un cinema più classico. Volevamo provare questo esperimento e speriamo sia riuscito. Sono abituato a lavorare su un set, quindi non ho avuto il problema di dire 'oddio, un ruolo da protagonista'. Ho avuto la fortuna di lavorare con un cast incredibile, da cui veramente puoi solo imparare. E' stato molto facile lavorare con loro perché quando reciti con attori bravi e che lavorano nel settore da molto tempo è molto semplice. In alcuni momenti è stato un po' difficile perché tra Tony Sperandeo - un pazzo - Ninni Bruschetta che parla tantissimo e Lo Verso che è quasi vegano sul serio, la concentrazione non era sempre al massimo. Ma è stato bello, mi sono divertito molto. Ci sono veramente tantissimi bravi attori, tranne me!".

Rivelazioni anche per quanto riguarda le due idee che più hanno colpito il pubblico in sala duramente l'anteprima, ovvero la scelta di ironizzare sull'essere vegano e sui social: "Si voleva caratterizzare i due scagnozzi. La volontà era quella di dare vita a due personaggi completamente diversi tra loro. Siccome in questo periodo si parla molto dell'argomento, ci siamo detti 'facciamone uno vegano e uno carnivoro' - ha detto il regista -. Gli unici due attori siciliani che erano in grado di fare questa cosa erano loro due. Per quanto riguarda il momento "Bill Gates", abbiamo voluto portare la modernità nella mafia attraverso i social".

Noi di FilmUP.com ci siamo posti una domanda sul cast, ovvero in base a quali criteri sono stati scelti gli attori: "Gli attori dovevano essere quasi tutti siciliani. La fortuna è che in Sicilia ci sono grandi interpreti. Era fondamentale affiancare a Luigi (Herbet Ballerina), che ha un carattere molto comico - senza contare che questo è anche il suo primo film da protagonista -, degli attori che di solito interpretano delle figure mafiose serie. Ho sempre pensato che nei film comici non è necessario che sia un comico a recitare e, anzi, se avessimo messo degli attori conosciuti per la loro verve comica al posto di interpreti drammatici, il risultato sarebbe stato molto diverso. Non ci sarebbe stato un protagonista comico e si sarebbe sentita una certa competizione tra chi doveva dire la battuta per primo. A parte gli scherzi, avere un cast così importante e una scenografia e fotografia così curata e location bellissime non faceva che rendere più credibile il contesto e, in questo modo, il contrasto con l'affinità di Leone veniva amplificata".
Il regista, inoltre, ci ha raccontato come è stato dirigere un cast d'eccezione come quello presente nella sua ultima commedia (ricordiamo che Lando ha già diretto "I soliti idioti", il suo sequel e "Amici come noi"): "Lavorare con attori di questo livello è la cosa più facile. Se si fidano, se credono nel progetto, diventa tutto più semplice. La cosa importante era che seguissero la comicità di Herbert e questo l'hanno fatto".
Per quanto concerne la piccola partecipazione di Maccio Capatonda, Herbert ha spiegato che "c'era la voglia di far interpretare un ruolo a Maccio perché spesso abbiamo lavorato insieme. Ovviamente, se gli avessimo dato una parte troppo grossa, avremmo realizzato un altro film da co-protagonisti (il riferimento è alla pellicola "Italiano medio" del 2015, che Capatonda ha anche diretto) e l'idea era un'altra. Lui ha accettato volentieri. E' l'unica macchietta nel film".

Il progetto richiama molto il personaggio interpretato da Roberto Benigni in "Johnny Stecchino": che abbiano preso ispirazione da esso per dare forma al film? "Per quanto mi riguarda, c'è un contatto con il Johnny stecchino di Roberto Benigni - ha evidenziato Ballerina -. Il soggetto non è lo stesso, però il protagonista, un uomo ingenuo che vive in Sicilia e ha a che fare con la Mafia, lo richiama molto. A me piace molto questo film e, in generale, la commedia Anni '80, '90, insieme ai suoi personaggi disillusi. Quindi sì, mi sono ispirato a lui, anche perché altrimenti avrei fatto una brutta figura a livello inconscio. Quelli sono i lungometraggi che mi hanno segnato. Ovvio che leggendo il soggetto viene subito in mente quella pellicola. Non mi sento adatto a fare il tipo di commedia dove a primeggiare è la volgarità o un messaggio satirico".

Vi invitiamo ad andare al cinema per vedere "Quel bravo ragazzo" in quanto non solo è ricco di battute argute e divertenti, ma è anche privo di volgarità. Insomma, il progetto è perfetto per passare una serata allegra in compagnia e godere degli ottimi tempi di battuta degli attori coinvolti.



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