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ROBERTO BENIGNI
Gli americani l'hanno scoperto solo due anni fa, noi italiani l'abbiamo sempre considerato un fenomeno per la sua incredibile simpatia e per i suoi modi di fare sempre esuberanti.
Questo mostro sacro del nostro cinema nasce a Misericordia, un piccolo paese vicino ad Arezzo, figlio di Luigi (rinchiuso per due anni nel campo di concentramento nazista di Bergen-Belsen) e Isolina, ma si trasferisce ancora giovane a Vergaio, sempre in Toscana ma nella zona di Prato.
Una volta terminata la scuola si trasferisce a Roma con una chitarra e tre amici, ovvero Silvano Ambrogi, Carlo Monni e Aldo Buti con i quali debutta in teatro con la commedia "I Burosauri".
In compagnia di Giuseppe Bertolucci da vita al personaggio di Mario Cioni che poi impazzerà nella serie televisiva "Onda libera" e nel film, criticatissimo e perfino boicottato fino alla censura, "Berlinguer ti voglio bene". Si dedica comunque soprattutto alle manifestazioni teatrali e popolari (presenza costante al Festival dell'Unità) e anche alla televisione, partecipando al programma "L'altra domenica" di Arbore e conducendo il Festival di San Remo.
Il suo primo film da regista è "Tu mi turbi" (dove c'è anche sua moglie Nicoletta Braschi) che da poi il via al grande successo di "Non ci resta che piangere" il film interpretato in compagnia del compianto Massimo Troisi.
Tutto viene fatto senza mai dimenticare il teatro come testimoniato dal lungometraggio "Tutto Benigni" che riprende la sua fortunata tournée in giro per l'Italia.
Arrivano per lui anche le prime esperienze americane: siamo nel 1986 e prima Jarmush lo dirige in "Daunbailò", poi 5 anni dopo interpreta un episodio del film "Taxisti di notte".
Ma è in Italia che ottiene i maggiori risultati: il 1988 spopola letteralmente ai botteghini con "Il piccolo diavolo" con Walter Matthau in cui inizia anche la sua fortunata collaborazione con Vincenzo Cerami; seguono poi "La voce della luna" (l'ultimo film di Fellini) e "Jhonny Stecchino" altro clamoroso boom di pubblico.
Una piccola pausa se la prende con "Il figlio della pantera rosa" ma poi è nuovamente un trionfo con "Il mostro", confermando che ormai l'attore toscano è una miniera d'oro.
Cosa gli manca ancora? Beh, magari spopolare negli Stati Uniti. Ed ecco arrivare anche questa opportunità grazie al suo capolavoro "La vita è bella" un film comico e drammatico candidato a 7 Oscar e che ha permesso a Roberto di vincere la preziosa statuetta come miglior attore protagonista (alla faccia degli invidiosissimi attori americani).
L'ultimo film in cui lo si è visto è "Asterix e Obelix contro Cesare", ma è attualmente in lavorazione "Pinocchio" che dovrebbe arrivare nelle sale nel 2002.
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