Banana e Tir in dvd per CG

Visto nelle sale cinematografiche a Gennaio 2015, "Banana" dell'esordiente Andrea Jublin approda nel mercato dell'home video digitale grazie a CG, accompagnato dal trailer. L'ottima occasione per rigustare le avventure di periferia del del buffo e fragile quattordicenne del titolo, convinto di essere un campione ma (in realtà, è così soprannominato perché ha il piede a "banana") e cui concede anima e corpo il Marco Todisco visto in "Questione di cuore" (2009) di Francesca Archibugi.
Giovane convinto che nella vita sia necessario prima di tutto cercare di essere felici e che la sua felicità sia essere compagno di banco di Jessica alias Beatrice Modica - di cui è segretamente innamorato - anche per il prossimo anno; tanto da decidere di farla a promuovere aiutandola a studiare, sebbene, al contrario di lui, si tratti della ragazzina più crudele e disinvolta sessualmente dell'universo, oltre che protetta da tre perfide coetanee che lo detestano.
Giovane che trascina nel proprio mondo anche gli adulti che lo circondano, tutti smarriti, lontani da loro stessi e che non sembrano riuscire più a ricordare quale era l'esistenza allo stato puro: gli annoiati genitori, ovvero Giselda Volodi e Gianfelice Imparato, la burbera e terribile professoressa Colonna, incarnata da Anna Bonaiuto e con la quale il preside interpretato da Giorgio Colangeli tenta di mantenere un rapporto cordiale, e sua sorella Emma, intellettuale di casa aspirante alla carriera di ricercatrice interpretata da Camilla Filippi. Tutti in ottima forma e al servizio di una commedia che, comunque, rimane sempre amara nell'inscenare i confronti tra Banana e la violenta e sboccata "fauna giovanile" (e non solo) che lo circonda.

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Ed è sempre CG a rendere disponibile su disco "Tir" di Alberto Fasulo, ovvero il lungometraggio vincitore nel 2013 del Marc'Aurelio d'Oro per il miglior film all'VIII edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma, dopo essersi aggiudicato il premio Solinas per la migliore sceneggiatura.
Un viaggio sulle strade d'Europa - tra la finzione e il documentario - in compagnia di Branko, camionista sempre più lontano da tutto e da tutti che vive isolato nella cabina del suo tir, notte e giorno e nel corso di lunghe settimane, per dare un presente migliore alla sua famiglia.
Un viaggio durante cui scopriamo sì che ora guadagna tre volte tanto rispetto al suo stipendio d'insegnante che aveva prima, ma anche che tutto ha un prezzo, seppur non sempre quantificabile in denaro.
Un viaggio su cui, giustamente, lo sceneggiatore Carlo Arciero osserva: "Penso che definizioni come docu-film, docu-fiction, al pari di tutte le mode classificatorie abbiano imboccato la strada dell'esaurimento e della disaffezione. Penso che 'Tir' possa essere uno strumento di comprensione del presente attraverso lo strappo, il conflitto, l'antidoto all'assuefazione. Penso, oggi, che definire 'Tir' una finzione di avvenimenti reali sia piuttosto corretto. Le definizioni sono sempre piuttosto libere, ma, secondo me, ogni forma di documentario è una forma di finzione e ogni forma di finzione è una variante del documentario. Non c'è una separazione assoluta".
Dichiarazione che, oltretutto, trovate in versione integrale all'interno dell'interessante booklet di sedici pagine inclusa nella confezione cartonata del dvd, i cui contenuti speciali comprendono, al di là del trailer, il backstage della situazione della telefonata notturna, quattro scene tagliate ed il reportage "I camion degli altri", della durata di dieci minuti e riguardante i camionisti e le loro poco invidiabili condizioni lavorative.