Eastwood, Jackson e Allen: il trittico d'autore di Warner in blu-ray

Il soprannome che si guadagnò fu quello di "Leggenda", in quanto, inviato in Iraq con la missione di proteggere i suoi commilitoni, finì per trasformarsi in un eroe sul campo di battaglia grazie alla massima precisione che gli ha consentito di salvare innumerevoli vite.
U.S. Navy SEAL, si chiamava Chris Kyle e la sua storia è stata raccontata da Clint Eastwood in "American sniper", che, tratto dall'autobiografia dell'uomo - scritta dallo stesso insieme a Scott McEwan - e visto nelle sale cinematografiche italiane a Gennaio 2015, approda nel mercato dell'home video in alta definizione, sotto il marchio Warner, corredato di ventotto minuti di making of e trentuno di speciale riguardante la maniera in cui si è lavorato per portare la vicenda sullo schermo.
Vicenda che vede protagonista Bradley Cooper (anche produttore del film) magistralmente impegnato a concedere anima e corpo a colui su cui viene messa una taglia sulla testa, diventando il bersaglio primario degli insorti, ma anche che, oltre a quella sul campo, si trova costretto ad affrontare la battaglia intrapresa in casa propria, nel tentativo di essere buon padre ed altrettanto buon marito.
Perché sono i rapporti con i figli e la moglie Taya Renae Kyle alias Sienna Miller che seguiamo mentre non mancano scontri a fuoco e tesissime sequenze confezionate con maestria (citiamo solo quella con il malvagio individuo armato di trapano o l'altra in cui abbiamo un ragazzino in possesso di bazooka); al servizio di uno dei migliori lungometraggi bellici d'inizio terzo millennio, volto a mostrare come la guerra possa segnare una persona e mettere, allo stesso tempo, forti pressioni su tutta la famiglia.
Se parliamo di conflitti bellici, però, rimanendo sempre in ambito di novità Warner non possiamo fare a meno di tirare in ballo uno dei più attesi scontri finali su celluloide degli ultimi anni: "Lo Hobbit-La battaglia delle Cinque Armate" di Peter Jackson, terzo e ultimo tassello del prequel in più parti alla trilogia "Il Signore degli Anelli".
Prequel che, all'insegna dell'alta spettacolarità, apre sfoggiando l'infuriato drago Smaug che plana sulla fatiscente città di Pontelagolungo per scatenare la sua ira nei confronti degli abitanti e sputare fuoco sulle abitazioni, in quanto i Nani di Erebor hanno preteso la restituzione delle vaste ricchezze della loro madrepatria; mentre, ceduto alla malattia-del-drago, Thorin Scudodoquercia, ancora con le fattezze di Richard Armitage, sacrifica qui amicizia ed onore nella ricerca della leggendaria Arkengemma.
Ed è l'epico scontro tra quest'ultimo e Azog il Profanatore sulla rigida superficie di un lago ghiacciato a rappresentare uno dei momenti più riusciti delle oltre due ore e venti di visione che, ovviamente tratte, come sempre, dalle pagine di J.R.R. Tolkien, vedono Bilbo Baggins, ovvero Martin Freeman, incapace di aiutare l'uomo a trovare la ragione e, di conseguenza, costretto ad una disperata quanto pericolosa scelta.

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Man mano che fanno il loro ritorno anche Luke Evans nei panni di Bard l'arciere ed Orlando Bloom in quelli di Legolas; il quale, come di consueto posto al centro di imprese acrobatiche, si cimenta anche in una feroce lotta su una torre pericolante.
Quindi, con l'antico nemico Sauron pronto a riaffacciarsi, ci si tuffa nuovamente tra Elfi, Orchi, Umani e già citati Nani, oltretutto tramite una imperdibile edizione a quattro dischi così divisi: due per racchiudere le altrettanti parti della pellicola in versione 3D, altri due, invece, destinati uno al film (con il mini-speciale "Casa della Terra di mezzo-parte 3" incluso) e un altro alla non indifferente dose di contenuti extra.
Extra che, al di là del trailer e di quello della versione integrale del precedente "Lo Hobbit: La desolazione di Smaug", spaziano da un backstage di undici minuti al video musicale della canzone di Billy Boyd e relativo dietro le quinte; senza contare "Alla scoperta della Terra di Mezzo", ovvero circa diciotto minuti - divisi in due parti - per ripercorrere tutta la genesi dei sei capitoli cinematografici tolkieniani.
Infine, è sempre la major dallo scudo a rendere disponibile in blu-ray - accompagnato da un dietro le quinte di undici minuti, trailer originale ed una breve clip girata sul del red carpet a Los Angeles - "Magic in the moonlight" di Woody Allen, ambientato nel 1928.
Un 1928 in cui il premio Oscar Colin Firth si presta ad interpretare il famoso illusionista Stanley Crawford, il quale sbalordisce il pubblico attraverso imprese soprannaturali, divenendo, però, totalmente scettico quando si scontra con l'inspiegabile: Sophie Baker, con i connotati della Emma Stone di "The Amazing Spider-man", sensitiva e indovina, nonché incantevole seduttrice.
I due azzeccati personaggi al servizio di una romantica commedia in costume che, tra sedute spiritiche e disavventure su e giù per la riviera francese, provvede ad esplorare i regni della mente e del cuore con l'intento di spingere a domandarci se, effettivamente, per vivere ci occorrano le illusioni.
Anche perché, in mezzo a situazioni che catturano (tra le molte, il momento in cui Sophie indovina una storia d'amore passata della zia di Stanley) e piccolo risvolto drammatico, viene ribadito sia che la vita è piuttosto crudele e non giusta, sia che il mondo può essere del tutto privo di scopo, ma non di una certa magia. Come anche quella della Settima arte, del resto, qui rappresentata da tre titoli d'autore che, all'interno delle rispettive confezioni, offrono anche il codice per scaricarne legalmente le copie digitali.