Zombi in libreria! Altromondo Editore lancia "Ordine biologico", romanzo d'esordio di Massimiliano Brenna.
"Se la razza umana fosse la portatrice del più terrificante dei mali? Se un virus, dormiente da secoli, trasmettesse i suoi geni da una generazione all'altra, pronto a scatenarsi in un dato momento? Cosa accadrebbe se venisse risvegliato? E quali segreti custodisce e difende?".
Così si presenta "Ordine biologico", romanzo d'esordio del trentunenne romano Massimiliano Brenna che Altromondo Editore lancia nelle librerie dello stivale tricolore, all'interno delle quali la letteratura horror troppo spesso sembra essere rappresentata esclusivamente da vicende riguardanti i vampiri.
Con gran sorpresa, infatti, il libro di Brenna, collezionista ed amante dell'orrore a 360° con alle spalle studi nel campo della cinematografia, evita di concentrarsi sui soliti succhiasangue notturni per raccontare finalmente della lotta per la sopravvivenza intrapresa da un manipolo di coraggiosi personaggi in un mondo ormai popolato da pericolosi esseri affamati di carne umana che, chiamati morti viventi, appestati o semplicemente zombi, rappresentano comunque il frutto dell'ennesimo atto d'incoscienza da parte di terrestri troppo desiderosi di potere e controllo sui popoli.
Circa 210 coinvolgenti pagine concepite tenendo in considerazione da un lato lo stile alla base delle sceneggiature da film e dall'altro quello tipico delle opere di Stephen King, cercando soprattutto di riallacciarsi alla tradizione romeriana dello zombie-movie infarcito di critica politico-sociale.
Anche se, tra raccapriccianti descrizioni degli atti di violenza e passato dei protagonisti che riaffiora in maniera progressiva per meglio delinearne il profilo psicologico, la principale referente su celluloide sembra essere la saga de "Il ritorno dei morti viventi" cominciata da Dan O'Bannon a metà Anni Ottanta.
Decennio cinematografico horror che l'autore sembra particolarmente amare, in quanto, oltre a chiamare lo sceriffo Ash come il Bruce Campbell de "La casa", cita "I Goonies" e tira in ballo le porte dell'inferno, elemento classico di diversi prodotti nostrani firmati da Lucio Fulci e Umberto Lenzi.
Per non parlare di uno dei capitoli più riusciti dell'opera: quello tesissimo in cui il dottor Clements, come l'Herbert West di "Re-Animator", si trova alle prese con un cadavere improvvisamente resuscitato in una stanza d'obitorio.
Francesco Lomuscio
(28 gennaio 2009)
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