Voyez comme ils dansent
Viaggio nei ricordi il "Voyez comme il dansent" di Claude Miller. Ovvero, storia d’amore a tre rimaste due.
Vic, attore e clown, si suicida lasciando le uniche due donne che l’anno amato. La prima una filmaker, la seconda una infermiera. Si rincontreranno in treno, sul Canadian, e cercheranno di capire in che modo sono state amate dallo stesso uomo...
A essere qualunquisti, si potrebbe affermare che ci troviamo di fronte al solito film come dire 'alla francese'. Non ce ne voglia il grande Claude Miller, già allievo di Truffaut - che per l’occasione ci fa rivedere sul grande schermo Maya Sansa, la brava attrice italiana che avevamo lasciato in Buongiorno notte di Marco Bellochio – ma nel bene e nel male Voyez comme ils dansent riassume alcune caratteristiche del cinema francese classico. La più importante di queste, è certamente rappresentata dal dualismo di amore e morte. In questo caso poi, l’incontro tra i protagonisti assume i toni del fatale, del destinato, dell’ineluttabile. Esce fuori un film buono nella prima metà, quasi iponitico, ma fiacco nella seconda. Causa anche un colpo di scena forse non proprio riuscitissimo e una sceneggiatura che da un certo punto sembra perdere di peso.
Non male il risultato, a ogni modo. Sicuramente una delle pellicole più interessanti della sesta edizione del Festival di Roma. Oltretutto può vantarsi anche del volto di James Thierre, vero talento e figlio di Victoria Chaplin, per raccontare questo straziante e commovente lungo addio.
La frase:
"...anche tu qui ?".
a cura di Diego Altobelli
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