Valhalla Rising
La trama di Valhalla Rising potrebbe essere riassunta così. Anno 1000 d.C. Un uomo, detto Guercio, dimostra una forza straordinaria e proprio grazie a questa riesce a liberarsi della prigionia di un popolo vichingo. Si unirà a un gruppo di crociati cristiani, e con loro tenterà di raggiungere Gerusalemme...
Con una trama di questo tipo sfiderei chiunque a non immaginarsi un film di azione. Magari un B-Movie. Magari di quelli cappa e spada con qualche colpo magico che rivela pure un finale apprezzabile...
E invece bisogna ricredersi. Con Valhalla Rising siamo dalle parti del criptico. Sì, del poco comprensibile. Del difficile. Vi ritroverete (e non scherzo) a grattarvi la testa per caapire dove il regista vuole andare a parare.
Valhalla Rising è quel tipo di film in cui per quasi tutta la durata non si parla, quello che si dice è poco interessante o quanto meno interpretabile, e in cui la maggior parte delle scene d'azione risultano più che altro volte a ridestare l'attenzione del pubblico.
Incredibile, non è vero? E' pensare che poi il film realmente narra ciò di cui sopra.
Il regista danese Nicolas Winding Refes trova grande ispirazione nelle atmosfere e nelle ambientazioni nordiche. Gioca con la fotografia (davvero ben realizzata), suggerisce visioni di tipo bibblico. Si fa violento, inoltre, attraverso la musica e il sangue (che scorre a fiumi), ma lascia al pubblico l'ultima parola. Difficile capire cosa volesse dire di preciso il regista. Difficile spiegarlo a parole. E forse, per renderlo al meglio si potrebbe suggerire di leggere direttamente la Bibbia o le leggende nordiche a cui tutto il film si ispira. Tutto il resto è una specie di delirio visivo dannatamente cupo, criptico in modo testardo e oltretutto lentissimo.
Un film che forse bisognerebe vedere due volte, per capirci realmente qualcosa...
La frase: "Quando andrà via questa fitta nebbia?".
Diego Altobelli
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