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The Raven











Il titolo richiama immediatamente alla memoria quello originale de "I maghi del terrore" (1963), che, diretto dal re dei b-movie a stelle e strisce Roger Corman, partì dalle pagine di Edgar Allan Poe.
Sceneggiato da Hannah Shakespeare e Ben Livingston, però, il lungometraggio di James McTeigue, ambientato nella Baltimora del XIX secolo, nulla ha a che vedere con quella horror comedy interpretata dai mitici Vincent Price e Boris Karloff, anche se lo scrittore originario di Boston viene coinvolto direttamente come protagonista.
Infatti, con il mai disprezzabile John Cusack a concedergli anima e corpo, lo troviamo al fianco del giovane detective Emmett Fields alias Luke Evans impegnato a dare la caccia a un tanto misterioso quanto pericoloso serial killer che pare s’ispiri proprio alle sue opere per compiere una serie di brutali omicidi.
Quindi, al di là del ballo in costume de "La maschera della morte rossa", abbiamo un tizio che finisce vittima della tortura de "Il pozzo e il pendolo" nel corso di quello che, insieme a una sequenza di sgozzamento, rappresenta il momento più sanguinoso dei circa 109 minuti di visione.
Ma, nonostante questo dettaglio, l’insieme si basa tutt’altro che sul gore e sulla ricerca del sensazionalismo nella rappresentazione della violenza, in quanto l’autore di "V per vendetta" (2005) e "Ninja assassin" (2009) inscena il tutto privilegiando la costruzione di un’indagine alla Sherlock Holmes, al cui interno sono in particolar modo i dialoghi a regnare.
E, supportato soprattutto dalla lodevole prova del cast, comprendente la Alice Eve di "ATM - Trappola mortale" (2012) e il Brendan Gleeson di "Un poliziotto da happy hour" (2011), lo fa immergendo la vicenda nelle cupe atmosfere opportunamente condite dalla contrastata fotografia di Danny Ruhlmann; richiamando da un lato i vecchi horror thriller di molti anni fa, dall’altro pellicole più recenti che, come "La vera storia di Jack lo squartatore" (2001) di Albert e Allen Hughes, prima di lui vi si sono rifatte in maniera evidente.
Con la risultante di un racconto di tensione da grande schermo caratterizzato da una curatissima confezione, ma che rischia soltanto di peccare in eccessiva lentezza narrativa. Come il citato cinecomic interpretato da Natalie Portman e Hugo Weaving, del resto.

La frase:
"Davanti a uno scempio simile, le dico che Edgar fa fuori solo bottiglie di Brandy".

a cura di Francesco Lomuscio

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