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TelefilmFestival 2008: le tendenze ora si fanno "serial"
Uno degli appuntamenti di riferimento più importanti e di culto per gli addetti ai lavori e per i fan più irriducibili si è svolto a Milano, dove la cinque giorni della sesta edizione del Telefilm Festival, ha mostrato tutte le novità più significative e curiose, che a breve arriveranno anche in Italia.
Una rassegna, creata da Leo Damerini e Fabrizio Margaria nel 2003, la prima nata a livello mondiale, che ha offerto anteprime, conferenze, dibattiti, incontri e qualche curiosità mai vista.
Quest'anno il tema centrale di molte serie è stato quello del sesso.
Dagli Stati Uniti è in arrivo Secret Diary of a Call Girl, una delle serie inglesi più piccanti, dove il tema dell' eros funge quasi da strumento di analisi psicologica dei clienti.
Tratta dall'omonimo best seller Diario intimo di una squillo perbene, scritto dall'anonima blogger londinese Belle De Jour, la serie racconta le avventure sessuali di una squillo " per scelta " d'alto bordo. La serie, non priva di scene forti e di nudi integrali, è interpretata dalla giovane Billie Piper, appena eletta dai critici inglesi come "il miglior nuovo talento televisivo degli ultimi anni", oltre che ad essere in testa alle classifiche letterarie con la sua autobiografia e ai vertici delle hit-parade come cantante con il cd Honey to the Bee.
Sull'onda del binomio sesso - telefilm è stato presentato in anteprima il finale di stagione di Californication, la serie tv rivelazione dell'anno, trasmessa da Jimmy (Sky), interpretata da David Duchovny (l'agente Mulder di X-Files) nel ruolo di un affermato scrittore in piena crisi creativa ed esistenziale, il quale sfoga la sua frustrazione nel sesso compulsivo.
A fare da contrappeso all'esibizione esasperata di immagini esplicite che accomuna le nuove serie in arrivo, arriva la delicatezza quasi fiabesca di Pushing Daisies (Joi, Mediaset Premium) caratterizzato dalla privazione forzata dell'amore carnale.
L'attesissimo fantasy - thriller creato da Bryan Fuller (sceneggiatore anche di Dead Like Me ed Heroes), di cui il Telefilm Festival ha presentato in anteprima assoluta i primi due episodi girati da Barry Sonnenfeld (regista di Men in Black, Wild Wild West), è immerso in un'atmosfera rarefatta e onirica che ricorda quasi Il favoloso mondo di Amelie e le pellicole di Tim Burton.
Riconosciuto dalla critica americana come una delle migliori serie della stagione, Pushing Daisies racconta la storia di Ned (Lee Pace), un pasticcere che ha ricevuto lo straordinario dono di restituire la vita con un semplice tocco, ma che proprio per questo, non riesce a coronare il suo desiderio d'amore per la fidanzata, che non può sfiorare neanche con un dito.
In attesa dell'uscita il 30 maggio del finale cinematografico di Sex and the City, al festival non sono mancate curiosità come Lipstick Jungle, scritto anche questo da Candance Bushnell, Big Shots, un 'Sex and the City' al maschile, Gossip Girl, H20.
Grande interesse c'è stata per l'anteprima di Sin tetas no hay paraiso, la versione spagnola della serie tv colombiana (basata sull'omonimo romanzo dello scrittore Gustavo Bolívar), che a causa della particolare crudezza nell'affrontare tematiche come il narcotraffico e la prostituzione giovanile ha innescato notevoli polemiche in patria ma con un successo clamoroso di spettatori.
Molte le chicche poi dedicate ai più nostalgici : dall'esordio di Supercar, Alice, La donna bionica degli anni '70 ( ma si è visto in anteprima anche il pilot di quella nuova ) fino al primo episodio di Colombo diretto da Steven Spielberg nel 1968.
Non solo inediti si sono visti, ma anche nuovissimi episodi in anteprima delle serie più amate dal pubblico: Lost, Doctor House, Desperate Housewives, Prison Break, C.S.I., ma anche Heroes, Grey's Anatomy, Buffy, Nip/Tuck, hanno segnato indelebilmente l'immaginario collettivo, come forse non accadeva proprio dai tempi dei mitici Eighties.
Un fenomeno di massa, che in questi anni è cresciuto notevolmente, anche grazie al fatto che l'industria dei telefilm ha fatto un notevole salto di qualità, affinando non solo il livello tecnico e fotografico, ma anche di scrittura delle sceneggiature e di recitazione, soprattutto per quanto riguarda gli attori emergenti.
Non stupisce la notizia di poco tempo fa, che la serie cult di quasi un' intera generazione, come quella di Beverly Hills 90210, avrà uno spin- off, che si intitolerà 90210 e che andrà in onda su The Cw dall'autunno di quest'anno.
Non ci saranno più forse Brandon e Dylan ( anche se alcune vecchie glorie, come Jenny Garth, Tori Spelling e Ian Ziering, sono state incluse nel cast ) ma nuovi attori, più freschi, più attuali.
L'Italia si è nutrita finora moltissimo di questi prodotti, talvolta lo ha fatto grazie anche al web, ma anche alle numerosissime piattaforme satellitari, diventati ormai approdi felici di palinsesti innovativi e moderni.
Tele - film, un legame d'amore, che ha saputo sfidare il tempo.
Andrea Giordano
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